Entrano oggi in vigore le nuove regole per i congedi parentali: con questo decreto il governo vuole agevolare la gestione di figli e casa delle famiglie italiane. Tra i punti del provvedimento c’è anche lo smart working e una serie di agevolazioni per i lavoratori autonomi: un decreto che risponde alla direttiva europea 2019/1158 sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori, i caregiver e tutte quelle persone che assistono le persone con disabilità.

Vediamo allora insieme quali sono le principali novità portate dal governo sul tavolo del lavoro andando ad approfondire le indennità riconosciute, tutte le varie obbligatorietà e soprattutto la distinzione tra le varie casistiche familiari.

Congedi parentali, cosa cambia per i genitori con le nuove regole

Da oggi entra in vigore il decreto legislativo 105 del 30 giugno 2022 che prevede alcune nuove regole sui congedi parentali: con questo provvedimento il congedo di paternità obbligatorio – in sostituzione sia a quello obbligatorio del padre che a quello facoltativo, introdotti in forma sperimentale nel decreto n.92/2012. Con questa nuova legge è previsto che il padre lavoratore può fruire di un congedo autonomo rispetto a quello della madre di 10 giorni lavorativi che non potranno essere frazionabili ad ore e fruibili anche in via non continuativa. In caso di parto plurimo il congedo aumenta a 20 giorni lavorativi e si può applicare anche al padre adottivo o affidatario.

È riconosciuta anche un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione: si può fruire di questo nuovo congedo di paternità obbligatorio a partire dai due mesi prima della data presunta del parto fino ai 5 mesi successivi alla nascita del figlio e, inoltre, resta valido in caso di morte perinatale del bambino.

Ci saranno nuove regole per permettere ai genitori di passare più tempo con i propri figli: grazie a questo decreto ciascun genitore potrà richiedere un’indennità pari al 30% della retribuzione entro il dodicesimo compleanno di ciascun figlio per un massimo di tre mesi. Se ne potranno richiedere altri tre concessi in modo alternato a uno dei genitori: significa che la coppia potrà usufruire di 9 mesi di congedo coperti dall’indennità INPS del 30%, con tre mesi per il padre o per la madre e altri tre per solo uno dei due.

Nel nuovo decreto c’è anche un punto per i genitori lavoratori iscritti alla Gestione separata e per le famiglie monogenitoriali: i primi possono fruire del congedo parentale entro o il dodicesimo anno del figlio oppure dall’ingresso in famiglia o Italia del minore in caso di adozione e affidamento preadottivo. Anche in questo caso ciascun genitore ha diritto a 3 mesi di congedo parentale indennizzato, non trasferibile all’altro e hanno diritto a ulteriori 3 mesi indennizzati in alternativa tra loro, sempre per un periodo massimo complessivo di 9 mesi; per le seconde, invece,  l’unico genitore presente potrà usufruire da solo dei nove mesi di congedo, sempre entro i primi dodici anni di vita del figlio e anche qui con un’indennità del 30% della retribuzione.

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