Nuovi sviluppi sulla vicenda legata all’aggressione omofoba avvenuta una settimana fa a Salerno: a parlare è Immacolata, la figlia del padre che ha compiuto il gesto ferendola mentre dava un bacio alla sua compagna Francesca. Numerose le forme di sostegno alle due ragazze da parte della comunità Lgbtq.
Salerno, Immacolata parla dell’aggressione omofoba in un’intervista al quotidiano locale
Immacolata e Francesca sono scappate in Calabria, a casa di quest’ultima, per fuggire dalla brutalità dell’aggressione omofoba subita dal padre della 23enne durante un momento di intimità nell’abitazione a Salerno:
I miei genitori erano a conoscenza della mia relazione con Francesca, ma non accettavano la situazione: mia madre rimaneva immobile di fronte alle provocazioni e alle violenze di mio padre. Ciò che è accaduto non è un fatto isolato, non era la prima volta che rimanevo vittima di simili aggressioni. Chiedo a mio padre di pentirsi per quello che ha fatto, non solo a me ma anche a se stesso per aver sfogato la sua rabbia e la sua cattiveria verso sua figlia. A mia madre vorrei invece ricordare che mi ha portato in pancia per nove mesi e che avrebbe dovuto difendermi da tanta violenza
Estratto del racconto di Immacolata al Mattino
Il disappunto della comunità Arcigay di Salerno: “Servono azioni urgenti”
Dopo essersi rivolte alle autorità e aver trovato l’appoggio del consigliere regionale Emilio Borrelli (Europa Verde), per le due ragazze si è mossa anche l’associazione Arcigay di Salerno che ha offerto sostegno legale e psicologico gratuito.
Diciamo un secco “no” alla lesbofobia. Quanto avvenuto a Salerno è indice di come servano azioni urgenti di educazione e sensibilizzazione alle uguaglianze nella società attuale. Esprimiamo piena vicinanza a Francesca e Immacolata e offriamo loro il sostegno gratuito dei nostri servizi legali e psicologico se la coppia lo riterrà necessario e utile
Francesco Napoli, presidente Arcigay Salerno
Dal cordoglio alle richieste per la difesa della comunità Lgbtq:
Nonostante riconosciamo che le condizioni della comunità Lgbtq siano migliorate negli ultimi anni, esistono episodi “sommersi” altrettanto numerosi. C’è ancora un diffuso pregiudizio nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali che resta silente o sconosciuto perché non viene denunciato e perché si accompagna ad un grado orribile di omertà. Ribadiamo l’urgenza di spazi, servizi, politiche territoriali, scelte amministrative che siano dimostrazione di una comunità inclusiva. Richiediamo dunque azioni di educazione e sensibilizzazione al tema del rispetto reciproco e delle uguaglianze, a partire dalle scuole e dai luoghi di lavoro. Altrimenti ci ritroveremo sempre più a commentare episodi come questo facendo i conti con la frustrazione e un senso di impotenza per noi umiliante
Francesco Napoli, presidente Arcigay Salerno