L’accusa che gli viene mossa è di aver “sottratto in modo illecito materiale top secret dalla Casa Bianca e di averlo portato nella sua residenza privata”. Lui, The Donald, non ci sta e urla tutto il suo disprezzo e accusa: “Erano documenti declassificati, potevo prenderli e portarli con me come dice la legge“. E’ una difesa debole secondo il Ministero della Giustizia.

Una bufera vera e propria, con il presidente Joe Biden che, per il momento, resta in silenzio, ma osserva tutto. Secondo fonti della Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti potrebbe tenere un discorso a breve.

Dopo la mozione presentata dal dipartimento di Giustizia e il via libera dei legali di Donald Trump il giudice del tribunale federale della Florida ha desecretato il mandato con il quale gli agenti dell’Fbi hanno perquisito la residenza dell’ex presidente. Dal mandato di perquisizione dell’Fbi nella residenza di Donald Trump in Florida emerge che gli agenti federali stanno indagando su una potenziale violazione dell’Espionage Act relativa alla conservazione illegale di documenti sensibili.

Trump indagato per spionaggio. Le accuse

Il team degli avvocati dell’ex presidente americano, Donald Trump, ha concordato che debba essere pubblicato il mandato di perquisizione che ha autorizzato il sequestro di lunedì di documenti federali ritenuti confidenziali dalla sua casa di Mar-a-Lago. Lo ha riportato la tv americana Cnn.

Il dipartimento di Giustizia aveva dichiarato di ritenere di interesse pubblico la diffusione dei contenuti dei dossier investigativi riservati, dando il suo via libera alla pubblicazione di quattro documenti: il mandato di perquisizione, due allegati che descrivono l’oggetto e il motivo della perquisizione e una ricevuta consegnata al team legale di Trump che documenta ciò che è stato sequestrato nella proprietà.

Il giudice competente, ha ricordato la Cnn, dovrà comunque dare un suo ordine formale prima che i documenti vengano pubblicati per intero.