Sono i tabloid americani a ricostruire i motivi della perquisizione dell’Fbi nella villa in Florida di Donald Trump: “implicazioni per la sicurezza nazionale”.
Usa, la perquisizione dell’Fbi getta ombre sulla corsa di Trump alle Presidenziali
Washington Post, New York Times e Wall Street Journal hanno cominciato a lavorare in profondità per ricostruire le vicende che ruotano intorno a Donald Trump, a cominciare dalla perquisizione dell’Fbi nella sua villa in Florida. Secondo il WP i federali erano alla ricerca di documenti sugli armamenti nucleari, classificati come “top secret” dal governo e pericolosi per la sicurezza nazionale.
Con questa “dicitura” si giustifica di fatto l’irruzione del Dipartimento, che di fatto ha ritenuto Trump responsabile di un possibile invio del materiale alle persone sbagliate. In ogni caso, un’eventuale conferma dei sospetti metterebbe il tycoon in una posizione alquanto scomoda e nemmeno la mozione in merito alla diffusione pubblica del mandato di perquisizione potrebbe essere sufficiente per evitare un clamoroso autogol.
Anche perché non c’è ancora la totale certezza che le carte incriminate riguardassero solamente progetti degli Stati Uniti e non gli arsenali nucleari di altri Paesi o, peggio ancora, altri programmi “speciali” assolutamente segreti.
Il ministro Garland: “Ho autorizzato la perquisizione”
Inoltre, con grande autorità il ministro della Giustizia Merrick Garland ha preso parola per descrivere la sua verità:
Sono stato io ad autorizzare personalmente la perquisizione, ma non ho preso questa decisione con leggerezza perché credo si possano usare metodo meno intrusivi. Trump aveva già ricevuto la richiesta di consegnare le carte in primavera, tuttavia non ha mai risposto alla comunicazione. A giugno alcuni membri dell’Fbi hanno visitato la villa di Mar-a-Lago insieme ai suoi avvocati procedendo a un’ispezione “ufficiosa”
Merrick Garland, ministro della Giustizia
Secondo il WSJ i Federali avrebbero successivamente ricevuto una soffiata che confermava i loro sospetti e hanno proceduto al blitz di martedì scorso:
L’adesione allo stato di diritto è il principio fondamentale del Dipartimento di Giustizia e della nostra democrazia. Rifiuto ogni tipo di minaccia che è stata rivolta nei confronti dell’Fbi, sono onorato di lavorare accanto a patrioti che si sacrificano per il bene del Paese pagando un prezzo carissimo.
Merrick Garland sull’Fbi