Sono passati 78 anni dall’eccidio di Sant’Anna di Stazzema: era il 12 agosto del 1944 quando una rappresaglia guidata dalle SS provocò la morte di 560 persone, di cui 130 bambini. Oggi, nel giorno del ricordo, le celebrazioni in programma e le parole di Mattarella.
Eccidio di Sant’Anna di Stazzema: i fatti
Lo sfondo è la Seconda Guerra Mondiale. All’inizio del 1944 Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, viene qualificata dal comando tedesco come “zona bianca”, ossia una località adatta ad accogliere gli sfollati: per questo la popolazione, in quell’estate, supera le mille unità. Nonostante ciò, all’alba del 12 agosto, tre reparti di SS raggiungono il paesino, mentre un quarto si impegna a chiuderne le vie di fuga, circondandolo. Mentre gli uomini si rifugiano nei boschi per non essere deportati, donne, anziani e bambini restano nelle loro case, convinti che nessuno toccherà i civili. Ma succede proprio il contrario, perché ha inizio un vero e proprio eccidio da parte dei nazisti, probabilmente come rappresaglia contro alcune azioni partigiane: i civili vengono rastrellati, chiusi nelle stalle o nelle cucine delle case e poi uccisi. Il bilancio finale è di 560 vittime, di cui 130 bambini: la più piccola, Anna, muore a soli 20 giorni.
Le indagini che seguono la strage
È l’estate del 1994 quando Antonio Intelisano, procuratore militare di Roma, impegnato nella ricerca di documenti su Erich Priebke e Karl Hass, avvia un procedimento che porta alla scoperta casuale, in uno scantinato della procura militare, di un armadio (il cosiddetto “armadio della vergogna”) contenente 695 fascicoli “archiviati provvisoriamente”, riguardanti crimini di guerra commessi da tedeschi e repubblichini. Tra questi viene trovata anche della documentazione relativa al massacro di Sant’Anna, per il quale viene riaperta l’inchiesta, che porta all’individuazione di alcuni responsabili, processati a La Spezia. La sentenza del 2005, confermata anche in Appello e in Cassazione, condanna all’ergastolo dieci SS ritenuti colpevoli dell’eccidio, riconosciuto come atto terroristico premeditato. Intanto, su iniziativa di alcuni deputati, viene istituita una commissione parlamentare di inchiesta per indagare sulle anomale archiviazioni provvisorie e sull’occultamento dei 695 fascicoli.
Sant’Anna di Stazzema, le celebrazioni per i 78 anni dall’eccidio
Sono passati 78 anni. Oggi, nel giorno del ricordo, sono tante le celebrazioni in programma. Nascerà, innanzitutto, la Rete dei Comuni toscani teatro di eccidi nazifascisti, di cui il Sindaco di Sant’Anna di Stazzema, presidente dell’Istituzione Parco della Pace, Maurizio Verona, sarà il primo firmatario. Le realtè coinvolte si impegneranno a valorizzare la memoria della lotta di Resistenza delle comunità locali vittime di stragi, attraverso piccoli musei o centri di documentazione storica, ospitando iniziative di carattere regionale, coinvolgendo i giovani e proponendo percorsi tematici di riscoperta dei luoghi della memoria. Sempre nella giornata di oggi si terranno anche le celebrazioni religiose, a partire dalle ore 9. Nel pomeriggio è attesa invece alla Fabbrica dei diritti la proiezione dello spettacolo virtuale “Segnale d’allarme. La mia battaglia” di Elio Germano, sui cambiamenti subiti dalla comunicazione, sulla democrazia e la manipolazione dei cittadini. Fino al 15 agosto nello stesso luogo sarà visitabile anche la mostra “Da Sant’Anna a Bucha. L’umanità attraverso le intemperie“, a cura di Carlo Carli, che si fa ponte con la guerra in Ucraina dei nostri giorni.
Le parole del Presidente Mattarella
Intanto arrivano le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
Sono trascorsi settantotto anni dai giorni dell’eccidio nazifascista compiuto nelle frazioni di Stazzema. L’orrore ha colpito le nostre terre, la nostra gente, a testimonianza degli effetti di ideologie perverse nemiche della dignità e della libertà delle persone. Gli assassini, ufficiali e militari delle SS, che compirono la strage aiutati da fascisti della zona, manifestarono fino in fondo inconcepibile disumanità, colpendo centinaia di persone innocenti, trucidando anziani, donne, bambini, sterminati con ferocia, lasciando corpi martoriati e bruciati.
Da qui l’importanza della memoria:
La memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è, per l’intera Europa, una spinta costante a mantenere al primo posto il tema del rispetto della vita delle persone, della pace come orizzonte storico necessario, della partecipazione a comuni prospettive di vita e di sviluppo. Il segno profondo di un orrore così grande è inciso a caratteri indelebili nella coscienza della Repubblica. Dalla reazione a quell’abisso scaturì il riscatto morale e civile del nostro popolo, il secondo Risorgimento del nostro Paese. Da qui hanno preso le mosse le radici di una civile convivenza che ha trovato nella Costituzione i suoi architravi. Gli italiani devono grande riconoscenza ai pochi testimoni sopravvissuti, ai familiari delle vittime, a quanti si sono impegnati negli anni a ricostruire circostanze ed eventi, a ricomporre le storie individuali. La loro testimonianza è stata preziosa, contribuendo a costruire un memoriale vivente, intimamente connesso ai valori e ai principi che regolano la vita della nostra comunità: monito permanente alle generazioni che si succedono.