Taylor Swift accusata di plagio. L’artista statunitense che fa tremare i palchi di tutto il mondo del panorama pop è stata recentemente accusata di plagio e non è la prima volta. La canzone al centro del caso è Shake it off, una delle hit che nel 2014 le ha garantito molto successo e la vittoria di numerosi premi nel corso dell’anno successivo. Come sta affrontando queste accuse la cantante? Di che si tratta? Ecco cosa è accaduto.

Taylor Swift accusata di plagio

Taylor Swift accusata di plagio nel 2017

La cantante Taylor Swift è stata citata in giudizio  dagli autori del brano Playas Gon’ Play delle 3LW, (potete ascoltarlo qui) un gruppo femminile statunitense, che principalmente si p occupato di musica hip hop ed R&B. La canzone in questione è uscita nel 2000. In particolare l’accusa pare concentrarsi sul plagio dei testi. Gli autori accusano Taylor di aver completamente violato le norme di copyright. Shake it off di Taylor Swift può ad oggi esser considerato il brano di lancio per il suo quinto album in studio: 1989. E’ immediatamente scattata la difesa da parte della cantante.

“I testi di Shake It Off sono stati scritti interamente da me”, ha dichiarato Swift in una dichiarazione presentata lunedì. “Fino a quando non ho appreso della richiesta dei querelanti, non avevo mai sentito la canzone Playas Gon’ Play e non avevo mai sentito parlare di quella canzone o del gruppo 3LW”.

Sean Hall e Nathan Butler, Gli autori di “Playas Gon’ Play”, hanno intentato a Swift questa causa per copyright nel 2017, indicando le due frasi incriminate, a loro avviso troppo simili:”playas gonna play” e “haters gonna hate”.

Nel 2018 tale accusa è stata respinta da un giudice che ha reputato testi, parole e somiglianze troppo banali per essere frutto di un vero e proprio plagio. Qualcosa però sembra essere cambiata nel 2021, poiché, attraverso una richiesta d’appello, si è riaperto il caso. E se il primo giudice non aveva preso seriamente il problema, in tempi più recenti per la commissione di appello non si tratta i una caso sorvolabile.

Taylor Swift in tribunale per Shake it off

Le cose cambiano precisamente nel dicembre 2021, quando un giudice rifiuta la richiesta di archiviare il caso da parte di Swift. A questo avviso la canzone presenta “somiglianze oggettive sufficienti” per far riaprire la questione davanti ad una giuria.

Così si è espressa Marina Bogorad, avvocato di accusa:

“I nostri clienti si stanno finalmente avvicinando alla giustizia che meritano così tanto”

“L’opinione (di questo giudice)… è particolarmente gratificante per loro perché rafforza l’idea che la loro creatività ed espressione unica non possano essere sottratte indebitamente senza alcuna punizione”.

Ha aggiunto in tutta risposta, sempre l’avvocato, dopo aver sentito che la richiesta di Swift è stata respinta.

La reazione della Swift è stata piuttosto decisa. Afferma di aver scritto lei il testo e i aver inserito all’interno di esso esperienze evidentemente personali, molto specifiche e che non potrebbero mai essere frutto di un plagio delle esperienze o il lavoro di qualcun altro. Ha infatti dichiarato di essersi ispirata

“alle esperienze della mia vita e, in particolare, all’incessante controllo pubblico della mia vita personale, alla segnalazione di ‘clickbait’, alla manipolazione pubblica e ad altre forme di critica personale negativa che ho imparato a dover scrollarmi di dosso per concentrarmi sulla mia musica”.

E continua dicendo, come attestato su The Guardian:

“Con Shake It Off, volevo fornire un approccio comico e stimolante per aiutare le persone a sentirsi meglio riguardo alle critiche negative attraverso la musica, la danza e l’indipendenza personale che consenta di scrollarsi di dosso le critiche negative”.

Un caso ancora aperto

L’avvocato di Taylor Swift, Peter Anderson, ha scritto nella nuova mozione:

“Sfortunatamente, non è insolito che una canzone di successo venga accolta da parte di contendenti che sperano in un colpo inaspettato sulla base delle deboli affermazioni che la loro stessa canzone è stata copiata. Ma anche in questo contesto, l’affermazione dei querelanti risulta particolarmente infondata”.

Ad oggi, comunque, il caso resta aperto. Resta qui su TAG24 per aggiornarti sul mondo della musica.