Disney Plus mette il turbo e conquista il trono dei servizi di streaming per numero di abbonati: 221 milioni in tutto il mondo. Superato dunque Netflix, che sta attraversando un periodo difficile e di “crisi di mezz’età”.
Disney Plus, le ragioni dietro al successo immediato
Conquistare il successo in meno di tre anni, chiedere a Disney Plus per informazioni: il colosso dell’intrattenimento via streaming è infatti diventato la piattaforma leader per numero di abbonati, scippando la corona a Netflix. Ciò che più sorprende è la crescita esponenziale, clamorosa se si pensa che Netflix stessa ha impiegato 14 anni per tagliare questo traguardo in un’epoca di forte rivoluzione digitale.
A essere sinceri c’è però un trucco, in quanto il dato conglomera al suo interno l’intera famiglia di servizi. Oltre a Disney Plus, che attualmente è sottoscritta da 152 milioni di fan, ci sono Espn Plus, Hulu e Hotstar: piattaforme disponibili solo in poche aree geografiche (perlopiù anglosassoni). Ora è il momento delle celebrazioni, testimoniato anche dall’andamento del titolo in Borsa che schizza alle stelle.
In tanti hanno ricostruito i motivi di un trionfo sotto tutti i punti di vista in un panorama dove comunque le alternative non mancano. La promozione di lancio ha conquistato un’immediata fetta di pubblico, specialmente perché il servizio è stato caricato allo scoppio della pandemia da coronavirus che ha costretto miliardi di persone a rimanere in casa: chi di noi non è stato salvato dalla clausura grazie all’intrattenimento streaming? Il prezzo è poi salito ma è rimasto competitivo rispetto a Netflix, che paga soprattutto la questione del 4K a pagamento.
L’altra grande mossa del gruppo è stato diversificare l’offerta cammin facendo: Disney Plus nasce come piattaforma dedicata a una fascia d’età ben precisa, quella dei bambini, ma poi amplia il catalogo con Star e acquisisce film esclusivi destinati a un pubblico più ampio che comprende anche gli adulti: Star Wars, Marvel, Pixar solo per citarne alcuni.
La sorpresa per gli abbonati: l’aumento del canone
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, perché l’equazione “basso prezzo + contenuti onerosi = alti costi di gestione”. E infatti Disney Plus è in grossa perdita, la cifra esatta si aggira poco sopra il miliardo di dollari. E ora il modo per rientrare scelto dalla compagnia sarà inasprire i canoni degli abbonamenti: negli Usa si passerà dagli attuali 8 dollari a 11 dollari. Molti analisti criticano questa scelta da un punto di vista tempistico, credendo che il contraccolpo e rimbalzo potranno essere dolorosi. Ma magari il fatto di rimanere comunque competitiva rispetto a Netflix sarà un punto di forza, in ogni caso sono allo studio soluzione economiche che prevedono l’uso di pubblicità.