Nuovo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulla diffusione del West Nile Virus in Italia: 144 casi accertati e 10 decessi, con un preoccupante aumento nell’ultima settimana.

West Nile Virus, salgono a 10 i decessi

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha redatto un nuovo report che fotografa la diffusione del West Nile Virus in Italia. Il focus si concentra sull’ultima settimana, caratterizzata da 50 nuove segnalazioni che portano il totale a 144 dal primo caso registrato a inizio giugno.

+53% sui 7 giorni precedenti e similare è l’andamento dei decessi: 3 sui 10 totali. Il Veneto rimane epicentro della diffusione della “Febbre del Nilo”, 6 vittime, la Pianura Padana è in generale l’area interessata dal fenomeno. Per quanto riguarda la classificazione per sintomi, 87 casi sono riconducibili a segnali neurologici, 33 a febbre alta, 23 in donatori di sangue. Le zanzare rimangono l’animale maggiormente responsabile della trasmissione, confermati i contatti con pool di uccelli e in misura minore di equini.

Arrivano invece dal Friuli Venezia Giulia i primi due casi accertati in assoluto di Usutu, il virus “cugino” del West Nile riconducibile alle piante. Rispetto a quest’ultimo, Usutu non presenta sintomi. L’ondata del 2022 si sta rivelando più aggressiva rispetto alle precedenti: nel 2020 i casi di West Nile furono 57 con 4 vittime. L’Iss consiglia di prevenire ogni possibile insediamento delle zanzare attraverso una serie di accorgimenti: usare repellenti, indossare abbigliamento “lungo” all’aperto, cambiare l’acqua dei vasi e delle ciotole degli animali, proteggersi con l’uso di zanzariere e infine curare le piscine all’aperto quando non sono utilizzate.

Il caldo che sta imperversando nelle aree pianeggianti e paludosi non favorisce il calo del fenomeno, che colpisce soprattutto le fasce d’età più anziane. Si attende il prossimo report dell’Iss alla fine del mese per capire come si evolve la situazione.