Incendio nel distretto di Gironda in Francia, evacuato un intero villaggio nel sudovest del Paese. A quasi un mese dal rogo iniziale, le fiamme hanno ripreso vigore. Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin pensa a un atto doloso, evacuate 10.000 persone e bruciate 17 case.
Ha ripreso vigore l’enorme incendio che sta divampando nel sud-ovest della Francia e che ha già divorato 6.200 ettari di foresta, causando l’evacuazione di moltissime persone. Il Paese è attualmente colpito da una nuova ondata di calore anche se le temperature sono meno intense dello scorso Luglio quando in più regioni si sono toccati i 40 gradi Celsius.
L’incendio che sta preoccupando la popolazione in questo momento è quello scoppiato Martedì pomeriggio a Saint-Magne, nel dipartimento della Gironda che oggi il primo ministro Elisabeth Borne visiterà assieme al ministro dell’Interno Gerald Darmanin. Quest’ultimo, ieri, nel corso di un viaggio nel dipartimento dell’Aveyron a sud della Francia, ha dichiarato di avere “grandi sospetti che l’incendio che è ricominciato sia opera di piromani”. Questa mattina si sono verificati otto incendi, tra le ore 8 e le ore 9, iniziati a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, il che, in effetti è abbastanza insolito, ha osservato il ministro, ricordando che “nove incendi su dieci hanno origine dolosa”.
Di fronte alla ripresa di questi incendi, il ministro ha annunciato il rafforzamento dei mezzi che ora comprendono più di 1.000 Vigili del fuoco, 9 aerei e due elicotteri per il bombardamento d’acqua. Il colossale rogo era considerato sotto controllo fino a Martedì, quando le fiamme hanno ripreso vigore, nella sua prima ondata, iniziata un mese fa, erano già andati in fumo 14.000 ettari.
In Francia è drammatica anche la situazione della siccità, infatti, sono stati posti limiti al prelievo di acqua potabile attraverso i rubinetti e avallati i rifornimenti con i camion.
Incendio Francia: 10.000 persone evacuate
Diecimila persone in fuga, costrette ad abbandonare le loro case e abitazioni in fumo è questo al momento il bilancio dei danni causati dall’incendio nel distretto della Gironda in Francia che ha provocato un’evacuazione di massa.
Interamente sgomberato anche il paese di Moustey abitato da quasi 700 persone. L’autostrada A63 tra Landes e Gironda è stata completamente chiusa al traffico per evitare ulteriori danni.
Fortunatamente non si registrano vittime, fino ad ora, ma 17 case sono bruciate vicino al villaggio di Belin-Beliet.
Si tratta di un incendio “molto vigoroso” che va avanti nella zona dal 12 Luglio, ha detto alla stampa Martin Guespereau, prefetto delegato del dipartimento.
Incendio in una discarica a Trento
L’incendio che ha interessato l’area della discarica di Ischia Podetti a Trento nel tardo pomeriggio di ieri Mercoledì 10 Agosto, è stato estinto nella notte grazie a uno squadrone di Vigili del Fuoco del Corpo permanente di Trento e di volontari arrivati da tutta la zona.
I pompieri sono infatti partiti da Cognola, Gardolo, Fornace, Lavis, Meano, Ravina, Romagnano, Vigolo Baselga, Sardagna e Sopramonte.
La cause del rogo sono ancora in fase di accertamento e nuove indagini saranno condotte anche dall’Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento.
La Protezione civile ha raccomandato alla popolazione di tenere le finestre delle abitazioni chiuse, soprattutto nelle zone a Nord della discarica e ai residenti della Bassa Atesina.
L’area è costantemente illuminata con le fotoelettriche per monitorare l’eventuale insorgenza di nuovi focolai. Rimane interdetto, a causa del denso fumo che ancora copre la zona, l’accesso alla pista ciclabile. La Terna ha però riattivato la linea elettriche in prossimità della discarica.
Il fuoco ha bruciato 560 tonnellate di materiale
Le fiamme hanno interessato ben 560 tonnellate di materiale ingombrante che si trovava nella parte centrale del deposito.
Il materiale ammassato nel piazzale della discarica di Trento è stato spostato con l’impiego di ben tre pale meccaniche, per evitare che il rogo potesse divampare ulteriormente.
Franco Ianeselli, sindaco di Trento, ha chiesto ai cittadini di chiudere le finestre e di evitare gli spostamenti, se non assolutamente necessari e di utilizzare le mascherine Ffp2 in via precauzionale all’aperto.
Come spesso accade in questi casi, è consigliato alla popolazione di evitare il consumo di frutta e verdura raccolte in orti e giardini che si trovano nella zona. Il rischio, come ha spiegato Andrea Brugnara, sindaco di Lavis, è quello che sugli ortaggi possa depositarsi la diossina, sostanza particolarmente pericolosa per l’uomo.