Disse Dino Zoff: “Nel 1982 diventammo campioni del mondo perché avevamo imparato a giocare a pallone in mezzo alla strada”. Disse Diego Armando Maradona: “Niente ti insegna a dribblare come scartare l’avversario tra un motorino parcheggiato e una bicicletta in transito”. Disse Ciccio Graziani: “Le nostre partite infinite sulla strada, ora solo auto”. Zoff, Maradona, Graziani, tre campioni che hanno imparato a giocare a calcio in mezzo alla strada, quando le auto erano poche. E come loro generazioni di giovanissimi. Ma il mondo cambia e l’ebbrezza di un cross mentre arriva una Cinquecento non si può vivere. E anche nei giardini non si possono improvvisare partitelle perchè la tolleranza di mamme con il passeggino e nonni “a chiacchiera” è molto limitata. Così a Roca, frazione di Melendugno in provincia di Lecce, il sindaco Maurizio Cisternino ha vietato il gioco del calcio nel giardino pubblico: “Qui si viene per riposarsi e parlare. Troverò un altro spazio”.
A Roca di Melendugno scende in strada anche il Nonno d’Italia
La promessa sarà mantenuta perché i ragazzi di Roca sono geniali e potrebbero ripetere una protesta che sta facendo il giro del web. Non dimentichiamo che loro sono nativi digitali. Hanno coniato uno slogan e l’hanno scritto su uno striscione: “Criticate tanto la nostra generazione ma poi ci togliete pure il pallone”. E hanno postato l’immagine sui social. Agli adulti dicono: “Ci accusate di stare sempre appiccicati ai telefonini, di pensare solo a Facebook e Instagram, e poi ci togliete il pallone”. In loro soccorso è sceso in… strada il Nonno d’Italia, Lino Banfi. E state certi che il sindaco di Melendugno un’altra piazza la troverà alla svelta perchè quando si alleano ragazzi e nonni non c’è partita. Vincono loro.