Accadde oggi, 11 agosto 1952: Hussein diventa re di Giordania. Hussein: sovrano arabo nato ad Amman il 14 novembre 1935 e morto sempre ad Amman il 7 febbraio 1999. Infatti, Hussein fu re del Regno Hascemita di Giordania dal 1952 al 1999, anno della sua scomparsa. Di stirpe hascemita, Hussein salì al trono dopo l’abdicazione di suo padre Talal. Monarca costituzionale, iniziò il suo regno con quello che venne definito un “esperimento liberale”, permettendo nel 1956, la formazione dell’unico governo democraticamente eletto nella storia della Giordania. Pochi mesi dopo l’esperimento, però, costrinse quel governo a dimettersi, dichiarando la legge marziale e vietando i partiti politici.
Accadde oggi, 11 agosto 1952: Hussein diventa re di Giordania
Al tempo dell’ascesa di Ḥussein, la Giordania era una giovane Nazione e controllava la Cisgiordania. Il Paese aveva poche risorse naturali e una grande popolazione di rifugiati palestinesi a seguito della prima guerra arabo-israeliana: quella del 1948. Ḥussein guidò il suo Paese attraverso quattro turbolenti decenni del conflitto arabo-israeliano e della guerra fredda Usa-Urss, bilanciando con successo le pressioni dei nazionalisti arabi, dell’Unione Sovietica, dei Paesi occidentali e di Israele. Una politica che gli consentì di trasformare la Giordania in uno Stato sostanzialmente moderno.
Il regno di re Hussein di Giordania
La Giordania sotto il regno di Hussein combatté tre guerre con Israele, compresa la “guerra dei sei giorni” del 1967, che si concluse con la perdita della Cisgiordania da parte della stessa Giordania. Dopo il 1967, Hussein si è sempre più impegnato negli sforzi per risolvere il problema palestinese. Ha agito come un intermediario conciliante tra i vari rivali vicini. Il suo regno fu controverso e la sua politica negli anni è stata definita “opportunista” da alcuni storici. Storici che rilevano come la Giordania sia rimasta uno dei “santuari” e dei protettorati di fatto dell’Occidente nel vicino Oriente e si fosse fatta promotrice dei drammatici avvenimenti del “Settembre nero” (1970), quando il re ordinò la violenta espulsione dei combattenti dell’OLP dal Paese.
Gli ultimi anni del regno di Hussein e la morte
Re Hussein di Giordania revocò la legge marziale, introducendo le elezioni nel 1989 quando si verificarono rivolte nel sud del Paese per l’aumento dei prezzi. Poi nel 1994 divenne il secondo capo di Stato arabo a firmare un trattato di pace con Israele. Hussein è stato apprezzato per aver graziato dissidenti e oppositori politici e aver persino assegnato loro incarichi di alto livello nel governo. Sopravvissuto a decine di tentativi di omicidio e complotti per rovesciarlo, Hussein è stato il leader più longevo della regione mediorientale. Durante il suo regno, Hussein nominò ed incaricò non meno di 45 governi. Morì all’età di 63 anni per colpa di un cancro; il suo funerale fu il più grande raduno di leader mondiali (nella foto: re Hussein con Margaret Thatcher).