Fallito il primo tentativo diplomatico tra Cina e Taiwan. Dopo le esercitazioni prolungate fino alla giornata di ieri, Pechino ha comunicato che concederà una giornata di tregua all’isola ribelle, ma da Taipei nessun segnale di cedimento.

Per la Cina vale il concetto “Un Paese, due sistemi”, ma Taiwan rifiuta questa visione

Ordinaria amministrazione nello Stretto di Taiwan, dove la Cina ha dispiegato una serie di navi che si muovo a specchio rispetto a quelle di Taipei in un reciproco marcamento. Ma già da domani il Dragone ha intenzione di riprendere le ostilità con un nuovo ciclo di esercitazioni più a nord, verso il Mar Giallo.

Sono state portate con successo a termine le operazioni militari congiunte intorno all’isola di Taiwan. Le truppe dell’Esercito di Liberazione Popolare continueranno a monitorare la situazione nello Stretto di Taiwan, a svolgere addestramento e preparativi militari. Inoltre organizzeranno regolarmente pattuglie addestrate al combattimento e difenderanno la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Repubblica Popolare Cinese”.

Nota del Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi

Successivamente, però, la Cina sembra tendere la mano a un accordo con la controparte:

La Cina è disposta a creare un ampio spazio per la riunificazione pacifica con Taiwan, tuttavia non permetterà l’attuazione di attività separatiste per l’indipendenza e non promette all’uso della forza se necessario. La storia afferma che Taiwan fa parte della Cina, per noi la logica “un Paese e due sistemi” (come paventato per Israele e Palestina) è la soluzione più inclusiva per giungere a una sintesi

Nota dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan

Ma Taiwan non ha alcuna intenzione di ascoltare le proposte del Dragone, anzi, ha pubblicamente ringraziato gli Stati Uniti per lo stretto rapporto diplomatico degli ultimi tempi e lavora per scoraggiare ogni investimento tecnologico in Cina: è accaduto con Foxconn

Ciò che Pechino millanta nel suo “libro bianco” non è che un vano desiderio. La Cina continua a ignorare la realtà su entrambi i lati dello Stretto di Taiwan e cerca di manipolare le personalità più facilmente soggiogabili e suggestionabili alle minacce sull’uso della forza

Tsai Ing-wen, presidentessa di Taiwan