Inchiesta Terracina: Roberta Tintari è stata scarcerata in seguito all’arresto che era stato disposto nei suoi confronti lo scorso 19 luglio dalla Procura di latina.

Adesso, l’ex sindaca è agli arresti domiciliari con obbligo di firma per due volte a settimana, dopo un riesame del giudizio emesso su richiesta degli avvocati difensori.

L’inchiesta “Free Beach” effettuata dalla Procura di Latina ha visto indagati all’incirca una 50ina di persone, tra cui anche l’ex sindaca di Terracina, Roberta Tintari, la quale è stata accusata per i reati di turbata libertà degli incanti e di falso, riguardo alla delibera comunale risalente al 25 agosto del 2017.

Nei suoi confronti, nel riesame, sono stati annullati 4 dei 5 capi d’imputazione che sono stati mossi nei suoi confronti, alleggerendo così la pena inflitta all’ex sindaca.

Roberta Tintari, tuttavia, lo scorso 20 luglio ha rassegnato le dimissioni dalla carica di prima cittadina di Terracina: ecco le sue dichiarazioni in seguito al nuovo giudizio.

Inchiesta Terracina, scarcerata Roberta Tintari: “il mio arresto è stato disposto illegittimamente”

Dopo l’arrivo della decisione dai parti dei giudici del tribunale della Libertà riguardo alla sua scarcerazione e alla disposizione degli arresti domiciliari e dell’obbligo di firma per due volte a settimana, l’ex sindaca di Terracina Roberta Tintari ha dichiarato “illegittima” l’inchiesta effettuata nei suoi confronti.

Ecco le sue parole:

“Il 20 luglio 2022, dopo l’arresto disposto dal Tribunale di Latina, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco di Terracina. Nell’esprimere il mio grandissimo rammarico per le dimissioni, non ho avuto remore ad affermare che le contestazioni rivolte nei miei riguardi, oltre che infondate, risultano palesemente errate.

Ho sentito il dovere di dimettermi per tutelare i miei familiari da tutto il fango che si è riversato anche su di loro. Il Tribunale del Riesame ha ora annullato l’ordinanza che ha disposto il mio arresto e, indirettamente, ha determinato il commissariamento del Comune di Terracina: ben quattro dei cinque capi di imputazione a me contestati per l’arresto, sono stati posti nel nulla dal Tribunale di Roma.

Per l’unico capo in relazione al quale non vi è stato annullamento (l’aver deliberato, nella Giunta Comunale del 25.8.2017, che era stato indicata in modo non esaustivo la finalità del ponte pedonale realizzato sul porto-canale), il Tribunale del Riesame ha ritenuto di dover mantenere a mio carico l’obbligo di firma due volte a settimana.

Valuterò con i miei avvocati Massimo D’Ambrosio e Dino Lucchetti, non appena saranno depositate le motivazioni del provvedimento del Riesame, se ricorrere avverso questa residua limitazione imposta alla mia libertà, ma resta il fatto che oggi posso affermare che il mio arresto è stato disposto illegittimamente”.

Il danno alla mia persona e alla mia dignità è incalcolabile, ma saprò risollevarmi con la Fede e nella piena coscienza di aver operato nell’interesse generale, mai personale. Più gravi sono i danni alla città di Terracina, ingiustamente dipinta come un’Amministrazione dedita al malaffare, e ai tanti cittadini che con la libera espressione del voto hanno ritenuto di darmi fiducia. Quel voto, espressione essenziale e insopprimibile del nostro sistema democratico, è stato mortificato e offeso con un colpo solo, ora annullato ma i cui effetti si sono irrimediabilmente prodotti oltre che sulla mia persona, sulla cittadinanza”.

Ecco le parole di Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, anche lui indagato

Ho gioito per l’amica onesta e pulita, per la collega attenta e disponibile in tanti anni di buona amministrazione insieme. Ma ho provato anche tanta amarezza perché, secondo i giudici del Riesame, il sindaco di Terracina non doveva essere arrestata e come lei tutti gli altri.

Tintari non solo è stata arrestata ma anche insultata, vilipesa, messa alla pubblica gogna da giornali nazionali e locali, dai blog e perfino dai social network.

Al posto del sindaco, indotto a dimettersi per tutelare la propria famiglia, c’è adesso un commissario prefettizio che certamente svolgerà un ottimo lavoro al servizio della collettività, ma che la collettività non conosce e non ha mai votato. Continuo ad avere il massimo rispetto per la magistratura, anche per quella inquirente che ha il diritto e il dovere di indagare senza fare sconti nei confronti di chiunque”.