Dopo aver scosso il Pd con il clamoroso dietrofront, Carlo Calenda infiamma ancora le prossime elezioni politiche rivolgendo una nuova invettiva questa volta nei confronti di Giorgia Meloni. Il leader di Azione ha voluto porre l’accento sulle posizioni estremiste della Destra, in particolare del partito della Meloni in riferimento ai temi legati al fascismo.
Nella sua ultima intervista, Calenda ha avuto modo di chiarire in generale la sua visione sulle prossime elezioni lasciando intendere che la partita è aperta e tutta da giocare su più fronti. Certamente, il partito di Giorgia Meloni “preoccupa” il leader di Azione non solo da un punto di vista dei sondaggi ma anche per le posizioni forti come quella sul fascismo.
Proprio su questo Carlo Calenda ha infatti dichiarato:
Non c’è niente di scritto, proprio perché c’è un ampio mondo moderato che non vuole votare a destra o a sinistra e aspetta una proposta alternativa di buon senso. Meloni va battuta sul terreno del proporzionale, al Senato. Io mi candiderò lì. La mia sarà una battaglia strenua, peccato non possa farla con Letta. Giorgia Meloni dovrebbe dire cose chiare sul fascismo, perché non può presentarsi in Europa in modo credibile senza aver risolto la questione.
Oltre la Meloni, Carlo Calenda sull’accordo con Italia Viva
Nel frattempo, Calenda ha necessità di guardare in casa propria per affinare la strategia politica che porterà alle prossime elezioni. Ad oggi tiene banco la questione legata al Terzo polo, in cui un ruolo importante dovrebbe assumerlo Matteo Renzi con Italia viva. Calenda ha fatto sapere che le discussioni sono aperte ed il dialogo tra le parti va avanti nonostante ci siano ancora molti nodi da sciogliere:
Ci stiamo sentendo, stiamo discutendo. Ma, visto com’è andata con il Pd, finché non sono depositati i simboli non mi sbilancio. Io spero che nasca, ci sono tutte le premesse per farlo, perché con Italia Viva siamo vicini dal punto di vista programmatico. Poi c’è da accordarsi su come organizzare la campagna elettorale, su chi parlerà per la coalizione, oltre ovviamente ai collegi. Stiamo lavorando, ma è pur sempre un incontro tra forze politiche che hanno fatto scelte diverse nel recente passato: loro sono stati al governo con il Movimento 5 stelle, noi no.
C’è poi il discorso legato alla leadership perché andrebbe specificato chi si assumerà tale ruolo in una potenziale coalizione. Anche su questo punto, Calenda ha fatto sapere che si sta lavorando in maniera parallela:
È una delle questioni che dobbiamo definire con chiarezza, ma la comunicheremo solo se e quando chiuderemo l’accordo. Potrebbe anche essere una figura terza, magari una donna. L’obiettivo finale è arrivare a una maggioranza Ursula, costruendo una coalizione larga che chieda a Mario Draghi di rimanere a palazzo Chigi.
Infine, una battuta veloce sui sondaggi che in questo momento vedono il centrodestra decisamente in vantaggio su tutti gli altri nella maggior parte delle regioni italiane:
Iv e Azione al 4%? Non mi preoccupa quel sondaggio, in questo momento i sondaggisti seri non stanno lavorando perché la gente è in spiaggia.