Il sociologo Domenico De Masi fa il punto sulla sua visione politica in vista delle elezioni, dopo aver annunciato nei giorni scorsi che non si sarebbe candidato con il M5s.
Elezioni, De Masi paragona il 2022 con il 1948: prima votazione repubblicana
Il sociologo Domenico De Masi torna a parlare di politica italiana in vista delle elezioni, dopo le sue affermazioni post-crisi di governo, durante la presentazione del suo ultimo romanzo “La felicità negata” edito da Einaudi. Si comincia dalla visione espressa all’interno del volume:
La società attuale è compresa tra una prospettiva socialdemocratica e una neoliberista. Oggi si avvicina molto alla seconda estremità, vittima di competitività individuale e collettiva, di un consumismo eccessivo e dell’affermazione di logiche puramente materialiste. Le persone credono che ragionando così possano essere felici ma la felicità non è cosa per tutti: chi vive in condizioni difficili e non viene tutelato dalle istituzioni non può aspirare a essere felice
Domenico De Masi #1
Poi la parola si sposta sul cuore del dibattito: le elezioni politiche
Siamo in uno scenario completamente opposto rispetto alle elezioni del 1948. Allora c’erano tre grandi forze di sinistra (Pci, Psi, Psdi) oggi assistiamo invece alla probabile affermazione della coalizione di centrodestra a causa dell’assenza di forze di sinistra. Il Pd è ormai una forza centrista, partiti praticamente inesistenti e una grande incoerenza di fondo: difendere l’agenda di un uomo dichiaratamente liberale e artefice delle privatizzazioni in Italia
Domenico De Masi #2
Sui 5 Stelle parole di grande apprezzamento
Ma il focus personale non può che essere sul Movimento 5 Stelle:
Per chi come me è un elettore di sinistra il M5s è la forza in cui riconoscersi perché ha sempre fatto proposte a sostegno della popolazione: l’introduzione di bonus, il reddito di cittadinanza, il decreto dignità, la riduzione dell’orario di lavoro, il salario minimo. Avrei trovato più coerente una loro alleanza con Sinistra Italiana, peccato che Fratoianni abbia ceduto al peccato di gola di credere a un accordo con Calenda.
Domenico De Masi #3
Infine, una battuta in chiusura sulla sua mancata candidatura con il M5s:
Un grande storico dei Borbone, sir Harold Acton, diceva che esistono tre cose per le quali vale la pena di vivere: girare l’Italia con la persona amata, cenare in sei con gli amici e scrivere un libro. Ho la fortuna di farle tutte e tre, commetterei un errore enorme a gettarmi in politica. Sono pur sempre di cultura napoletana e il teorico dell’ozio creativo
Domenico De Masi #4