Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche si sovrappongono i sondaggi volti a disegnare l’ipotetico Parlamento che siederà dal 26 settembre. L’Istituto Cattaneo, tra gli organismi più autorevole in materia di indagini sulla società italiana, ha fotografato lo scenario a 50 giorni dal voto.
Elezioni, i sondaggi vedono una forbice incolmabile tra centrodestra e centrosinistra
Per l’Istituto Cattaneo le prossime elezioni politiche saranno vinte dal centrodestra, il quale tuttavia non riuscirebbe ad avere i due terzi dei seggi in Parlamento per garantirsi la riforma costituzionale. Lo studio è stato condotto attraverso un valore medio ottenuto dalle Europee del 2019, dai sondaggi delle ultime due settimane e nel caso di Iv-Azione rifacendosi alle intenzioni di voto dei primi quattro mesi dell’anno.
La coalizione Fdi-Lega-Fi arriverebbe al 46% delle preferenze, quella più estesa del centrosinistra al 30%. Il Terzo Polo sul fronte dei voti sarebbe il M5s all’11%, mentre la lista Iv-Azione raggiungerebbe il 6%.
La Camera sarebbe composta così da 245 deputati del centrodestra (61%), 107 del centrosinistra, 27 del Movimento 5 Stelle, 16 di Iv-Azione. Il Senato sarebbe composto da 127 senatori di centrodestra (64%), 51 di centrosinistra, 12 del M5S, 7 di Iv-Azione. Per arrivare ai due terzi, il centrodestra dovrebbe assicurarsi 20 collegi in più alla Camera e 6 al Senato.
Per Swg è allarme astensionismo
Oltre alle intenzioni di voto, un’analisi condotta da Swg (importante riferimento in materia di sondaggi) fa il punto sul fenomeno di base: l’astensionismo. Già nell’ultima tornata elettorale, tra referendum e comunali, l’affluenza era stata modesta e per il momento solo il 58% degli intervistati è sicuro di recarsi alle urne il prossimo 25 settembre.
Nonostante esistano delle preferenze per i segretari di partito, ciò che più non convince gli elettori italiani sono i contenuti: per il 30% degli intervistati l’assenza di una scelta precisa sarà motivo di astensione. Ma a molti non è nemmeno piaciuto il modo in cui si è spezzato il governo Draghi, facendo perdere fiducia verso lo stile attuale di politica (28%).