Dalla Cina arrivano notizie già sentite: è stato infatti isolato un nuovo virus, chiamato LayV, nelle regioni costiere di Henan e Shandong. 35 i casi momentaneamente accertati, ma le autorità sanitarie del Dragone sono al lavoro per capirne la portata.

Cina, il nuovo virus si chiama LayV

In una sorta di dejà-eu la Cina comunica di aver isolato un nuovo virus della famiglia henipavirus. In breve, si tratta di zoonosi (infezioni derivanti dagli animali) legate ai pipistrelli, l’ultimo arrivato si chiama Langya virus (abbreviato in LayV) ed è stato sequenziato grazie all’esecuzioni di tamponi faringei prima della conseguente analisi metagenomica. 35 al momento le persone infette al confine tra le regioni costiere di Henan e Shandong.

La domanda che sorge spontanea è se ci siano delle correlazioni con il coronavirus. In alcuni casi sì in altri no. La derivazione dai pipistrelli sembra coincidere (anche in caso del Covid-19 non esistono certezze assolute), così come i sintomi: febbre, affaticamento e tosse. Allo stesso modo, non esiste un vaccino contro l’intera famiglia di henipavirus, e ciò è potenzialmente grave perché una delle principali discrepanze è il tasso di mortalità.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) classifica infatti gli henipavirus al grado 4 di pericolosità (su 5), con un tasso di mortalità compreso tra il 40% e il 75%. Per il momento tale tipo di infezioni è strettamente collegato all’area indo-pacifico, nei casi più gravi arriva a compromettere il fegato e i reni.

Il Covid-19 insiste a blocca 80mila turisti sull’isola di Hainan

Per un virus nuovo ce n’è uno vecchio che non molla: il 2022 cinese è un vero inferno con focolai covid che spuntano a macchia d’olio sul vasto territorio nazionale. In ordine cronologico l’ultimo è scoppiato ad Hainan, l’isola meridionale del Dragone, con 500 casi negli ultimi quattro giorni. Scattato immediatamente l’approccio rigido che abbiamo imparato a conoscere, e di cui gli 80mila tra residenti e turisti avrebbero volentieri fatto a meno. Soprattutto questi ultimi sono bloccati sull’isola, senza voli di ritorno e senza sapere quando potranno fare ritorno a casa. Un bel guaio.