Dai dati relativi alla mortalità nazionale, il Ministero della Salute registra un incremento percentuale considerevole nelle prime due settimane di luglio: secondo l’ipotesi, in quel periodo i decessi sono cresciuti del 21% rispetto alle previsioni a causa delle ondate di caldo che hanno investito l’Italia fino al 15 luglio.

Caldo e mortalità, la correlazione spiegata dal Ministero della Salute

Si chiama “Risultati dei sistemi di allarme del Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera” il report promosso dal Ministero della Salute nell’ambito del “Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore”: in breve, si tratta di correlare la mortalità con il caldo torrido che ha investito la nostra penisola da metà maggio a metà luglio.

I dati parlano chiaro: +21% dei decessi stimati, quantificabili in 733 vittime, nel periodo più caldo a livello di temperature (1-15 luglio). Sempre in termini percentuali, Latina è la città più colpita dal fenomeno (+72%), seguita da Bari (+56%) e Viterbo (+52%). Alto anche l’incremento a Cagliari e Catanzaro. Al Nord la situazione sembra più tranquilla, con Brescia capofila a +31%. A maggio l’aumento era stato del 10%, a giugno del 9%.

Sono i grafici a evidenziare la stretta correlazione, rinforzata per esempio da un altro dato oggettivo come quello degli accessi al Pronto Soccorso. Nelle sue conclusioni, il report sottolinea tuttavia che la correlazione possa in parte essere influenzata dall’ondata di Covid-19 registrata alle porte dell’estate.

Per il Cnr è l’anno più rovente di sempre e con meno precipitazioni

A tal proposito il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) lancia lo scoop: il 2022 è (per il momento) l’anno più caldo di sempre. Un’affermazione che si affianca ai dati sugli incendi e sulla siccità. In quest’ultimo caso, altro valore record da quando sono attive le misurazioni. Rispetto al 1991 le precipitazioni si sono dimezzate, specialmente al Nord (-52%).