Quattrocentotrenta giorni: tanti erano passati dall’ultima vittoria di Serena Williams che oggi al Masters 1000 in Canada ha battuto Parrizas Diaz 6-3 e 6-4 qualificandosi al secondo turno del WTA canadese.

Una Serena che si è presentata raggiante ai microfoni nell’intervista post-match, tornando anche sul suo futuro.

Cosa spinge Serena a continuare

Non lo so. Immagino che ci sia solo una luce alla fine del tunnel. (Ride) Non lo so, direi che sono sempre più vicina alla luce, quindi… (ride). Sì, è così, ultimamente è stato così per me. Non vedo l’ora di arrivare a quella luce. (La luce ndr) è la libertà. Amo giocare a tennis, per me è fantastico, ma so di non poterlo fare per sempre.

Serena Williams sull’aiuto del pubblico e l’importanza della figlia

Mi sono sentita bene, tornare a competere era quello che dovevo fare. Mentalmente non sono ancora al livello che desidero, ma è normale dopo aver giocato così poco negli ultimi due anni e scendere in campo mi aiuta a progredire sotto questo punto di vista. Fisicamente mi sento molto meglio in allenamento, sto aspettando di sentire buone sensazioni anche in campo, deve scattare quel clic.

Ero super emozionata perché Olimpia non mi aveva visto dal vivo a un mio match. Scorgendola in tribuna a un certo punto sono entrata in modalità mamma, chiedendomi: c’è il sole, ha la crema protettiva? E poi mi sono detta di rimanere calma (sorride), non era il caso di sbattere a terra la racchetta. In ogni caso sono contenta che questa prima volta sia avvenuta a Toronto.

Su cosa si prova ad avere ispirato una generazione di tenniste

“È una bella sensazione, lo so perché è capitato anche a me avere delle persone di riferimento. Sono contenta che sia così e da parte mia continuerò a incoraggiarle per fare in modo che lascino il segno e diventino sempre migliori”.