Terminate le candidature in casa M5s, in vista delle prossime elezioni politiche, è il momento delle spiegazioni: Alessandro Di Battista, rimasto fuori volontariamente fornisce dunque alla stampa il suo punto d’osservazione.

Elezioni, Di Battista ringrazia Conte: “Una figura sincera che vuole il bene dell’Italia”

Alessandro Di Battista svela una verità molto strana e spiazzante nel raccontare i motivi per cui ha deciso di non candidarsi con il M5s alle elezioni politiche del 25 settembre. Una settimana fa era emerso il cavillo giuridico che di fatto gli impediva di avanzare il suo nome, probabilmente l’immobilismo di Beppe Grillo gli ha causato un certo fastidio.

Di Battista nel tradizionale videomessaggio pubblicato sui propri canali, parla di “condizioni” assenti dopo una lunga riflessione per giungere alla decisione finale. E i distinguo arrivano praticamente subito: parole al miele nei confronti di Giuseppe Conte, il “vecchio” e il “nuovo” che incredibilmente convergono:

Ho voluto chiamare Giuseppe Conte, nonostante ogni giorno leggessi delle parole di esponenti del Movimento 5 Stelle che si mettevano in bocca il mio nome non certo per farmi complimenti. Non ho ricevuto contatti diretti per chiedermi se fossi interessato, l’unica condizione è che rientrassi tenendo la testa bassa e allineandomi allo stato dell’arte. Qualcuno mi ha chiamato “distruttore”, come Attila, ma in realtà chi disperde consensi si trova ancora all’interno del Movimento

Alessandro Di Battista #1

Con Conte abbiamo avuto un confronto leale e sincero, da vero galantuomo. Nelle sue parole ho percepito l’attaccamento verso il Paese come chiunque nel M5s dovrebbe dimostrare. Tra di noi ci sono sicuramente delle divergenze, uno dei punti di contatto a livello internazionale è stato opporsi all’invio di armi in Ucraina

Alessandro Di Battista #2

Su Grillo è distacco totale: “Fece di tutto per proteggere Di Maio”

Dal miele al veleno, Di Battista sputa sangue su Beppe Grillo il quale sembrava aver spianato la strada verso un ritorno della vecchia guardia in sella al partito:

Probabilmente la mia figura gli ricorda tutti gli errori commessi da quando rappresentano la maggioranza di governo. Oggi molti di loro, tra cui Fico e Di Maio, non ci sono più o si sono ridimensionati. Di Grillo non mi fido, il suo modo di fare politica è totalitario e padroneggiante e io non accetto una simile gerarchia. Forse non ricorda che io abbandonai il M5s per la sua smania di assembramento governativo, c’erano verità scomode che mantenne segrete per proteggere il suo figlioccio Di Maio.

Alessandro Di Battista #3

Ma il sogno politico è riemerso e troverà una valvola di sfogo:

Nei prossimi mesi creerò un’associazione culturale per fare politica insieme da fuori, per darci una struttura e un’organizzazione civica per fare cittadinanza attiva. Per fare proposte e scrivere leggi, e poi magari portarle in Parlamento come leggi di iniziativa popolare. Un percorso senza una meta ma che nasca dal basso, con più coerenza dei finti cartelli elettorali a cui assistiamo in questi giorni

Alessandro Di Battista #4

Settembre non è distante e i partiti sono già in fibrillazione per una corsa al parlamento che si prospetta rovente.