West Nile virus continua la sua crescita in Italia. Dal 31 luglio al 6 agosto sono state segnalate 52 nuove infezioni, il 93% in più rispetto alla settimana precedente. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) alza quindi la guardia, perché il numero di casi segnalati e dei decessi quest’anno è superiore alla media degli anni precedenti, anche se inferiore rispetto all’anno relativo al picco epidemico del 2018.

West Nile virus: altri due donatori positivi in FVG

ll controllo sul sangue dei donatori in Friuli Venezia Giulia ha fatto emergere altri due casi di positività al West Nile virus (virus del Nilo occidentale), portando i casi registrati in regione a tre: uno nell’area di Pordenone e due in quella di Udine. Lo fa sapere in una nota il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, sottolineando che tutte e tre le persone sono in buona salute, saranno seguite dal servizio Trasfusionale per quattro mesi, mentre le loro donazioni sono state individuate e bloccate.

Sempre nella nota, il vicegovernatore Riccardi sottolinea come l’attenzione contro la diffusione del West Nile virus sia particolarmente alta nella stagione estivo-autunnale, periodo della sua massiva diffusione. Nelle aree in cui la malattia viene identificata nelle zanzare o negli equidi viene adottato un test specifico su tutte le donazioni di sangue ed emocomponenti e viene sospesa temporaneamente per 28 giorni la donazione per i cittadini che hanno soggiornato in quelle zone.

Il test West Nile per tutti i donatori è stato inserito in Friuli Venezia Giulia dopo i primi riscontri di zanzare positive al West Nile avvenuti a metà luglio a San Vito al Tagliamento (Pordenone), a San Canzian d’Isonzo (Gorizia) e a Palazzolo dello Stella (Udine). Con oltre 80mila unità di sangue ed emoderivati in Friuli Venezia Giulia ogni anno, conclude Riccardi, ci si attendeva un possibile riscontro di positività.