Apple si schiera apertamente nella vicenda di Taiwan e chiede ai suoi fornitori di utilizzare la dicitura made in China per i componenti dei suoi prodotti. La notizia arriva pochi giorni dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan che ha fatto alzare il livello di guardia sulle relazioni internazionali tra Stati Uniti e Cina, con la casa di Cupertino che avrebbe prontamente reagito per salvaguardare i propri interessi.
La Apple nello specifico chiede ai suoi fornitori di specificare come dicitura “made in china” e di non utilizzare più invece i più generici “made in Taiwan, China” o “made in Taipei, China”. La notizia sarebbe stata riportata dall’autorevole testata giapponese Nikkei Asia, con la richiesta dell’azienda di Cupertino che è stata inviata ufficialmente venerdì 5 agosto ai fornitori taiwanesi di parti essenziali dei prodotti il prossimo iPhone 14, il cui debutto sul mercato è fissato per il prossimo 13 settembre.
Apple ha dovuto chiedere ai suoi fornitori questa specifica per rispettare una legge di Pechino che vieta l’ingresso nel territorio cinese ai prodotti etichettati come “made in Taiwan” o “made in Republic of China”, il nome ufficiale del governo non riconosciuto di Taipei. La legge risale al 2015, ma finora non sarebbe stata realmente recepita dalle autorità doganali cinesi, che invece avrebbero deciso di aumentare la propria rigidità in materia proprio a seguito dei recenti sviluppi della crisi internazionale.
Apple chiede ai fornitori di non citare Taiwan, quali sono le parti in questione
Gli iPhone realizzati dalla Apple vedono le loro componenti provenire da diversi parti del mondo. L’azienda di Cupertino avrebbe chiesto alle aziende di siglare tutti i componenti realizzati a Taiwan come “made in china” e sono molteplici: si passa dai processori fino al touch screen. Al centro di ogni iPhone c’è un processore della serie A, che contiene molte delle sue funzionalità chiave. Apple si affida a due società per questo. Samsung, con sede in Corea del Sud, ma anche alla TSMC, con sede a Taiwan. Per i chip audio invece Apple si affida a Cirrus Logic, che tra i vari paesi del mondo ha delle sedi produttivi anche a Taiwan. Anche la Broadcom, che fornisce ad Apple il controller touchscreen ha sede nell’Isola del Pacifico, da cui proviene anche la maggior produzione dei chip per la connessione wifi.