Dopo le parole rilasciate in mattinata in cui ha spiegato nuovamente il perché ha abbandonato l’alleanza con il PD, Carlo Calenda ha poi pubblicato un video sul proprio account Twitter dove ha sostanzialmente risposto per le rime a Enrico Letta, criticando – in generale – la coalizione formatasi nel centrosinistra con diverse forze in campo e rilanciando le quotazioni di Azione:

Basta. Basta con questa politica dove nulla cambia: Meloni al posto di Salvini; Bonelli e Fratoianni al posto di Bertinotti e Pecoraro Scanio. Vi proporremo una politica netta, chiara e trasparente per fare le cose che servono alla Nazione. Il resto è nelle vostre mani.

Elezioni politiche 2022, le parole di Calenda su Letta e PD

Calenda si è quindi rivolto al suo elettorato in questa maniera, partendo nuovamente dalla separazione con il PD:

Amici azionisti ho fallito, ho provato a portare il Pd su un’agenda seria e concreta, quella che chiamiamo Draghi, di buon senso per l’Italia, ma non ci sono riuscito, perché alla fine devono sempre contraddire quello che dicono e possono solo dire ‘noi siamo i buoni e ci sono i fascisti’. In questo modo tengono tutto dentro. L’avete vista questa storia in modo sfinente, Turigliatto, Bertinotti, Pecorario Scanio, la conoscete. Io ho cercato anche concedendo molto al Pd. Letta sapeva esattamente quello che sarebbe accaduto, Enrico non raccontare balle, sapevi benissimo quello che sarebbe successo, ci siamo incontrati e io te lo avevo detto lo hai saputo da sempre cosa sarebbe successo, te l’ho detto e ripetuto e mi sono stancato.

Quindi, il leader di Azione ha proseguito in questa maniera:

Non faccio politica per inseguire una cosa che sembra ‘Il giorno della marmotta’, dove c’è una sinistra incasinata con dentro di tutto, dai comunisti alla Bonino; dall’altro lato una destra completamente sgangherata che promette decine di miliardi che non darà mai, con persone improponibili come Salvini che gira mezzo nudo in barca a Lampedusa mentre ci sono i migranti o Berlusconi che dice che farà il miracolo italiano a novant’anni, non se ne può più. Dunque, via, si costruisce un grande partito della Nazione per fare in Italia tutte quelle cose che sappiamo giuste, che non sono ne di destra ne di sinistra. Il salario minimo è di buon senso. Il bonus diciottenni Enrico non è di buon senso per niente. È il modo, solito, con cui la sinistra, ma anche la destra populista, hanno affrontato i problemi in Italia, dando 10.000 euro a un diciotenne dicendogli ‘facci quello che ti pare’. I bonus sono il modo per non affrontare i problemi. Abbiamo bisogno di 11 termovalorizzatori, abbiamo bisogno di 2 rigassificatori, benissimo discuterne con la comunità, ma poi si fanno.

Calenda sulla creazione di un Terzo Polo: “Vedremo”

Intervistato ai microfoni del TG5, Calenda ha quindi parlato della possibile creazione di un terzo polo politico insieme a Renzi:

Io in questo momento sto lavorando a una cosa sola, a costruire un programma solido, sulla scia di quello che abbiamo presentato peraltro con Più Europa, che parla di rigassificatori, termovalorizzatori, no tasse, revisione del reddito di cittadinanza. Basta con la politica del bonus, questo Paese ha bisogno di parlare di come risolvere i problemi. Da noi gli elettori non avranno programmi irrealizzabili, ma solo cose nette delle cose da fare per l’italia.