Un’indagine commissionata dall’Ansa prevede il boom di turisti che hanno scelto la montagna come meta delle vacanze estive: 71 milioni, +50% sull’estate 2021.

La montagna apprezzata per la sua poliedricità di offerta

Che siano Alpi o Appennini poco importa, gli italiani e i turisti sembrano aver preferito la montagna al mare nell’eterno dualismo delle vacanze estive. 71 milioni le presenze stimate da un sondaggio richiesto dall’Ansa, un anno fa ci si era “fermati” a 49 milioni anche a causa delle restrizioni covid ancora vigenti. Nel computo sono inclusi anche i titolari di seconde case, che privilegeranno la frescura dell’alta quota in un’estate rovente a livello di temperature.

Non solo, il report stila addirittura una classifica delle mete più gettonate sulla base di un corposo numero di intervistati (circa 16mila): ai primi posti ci sono città tradizionalmente prese d’assalto durante la stagione invernale come Cortina, Courmayeur e Madonna di Campiglio. Il Nord trionfa con le località montane termali, tra cui il binomio Bormio-Livigno, ma anche le Dolomiti sono ben posizionate nell’indice di gradimento. Per la famiglia, per una gita romantica o per semplice relax, la montagna sembra proprio aver conquistato tutti.

Il caso Courmayeur: crisi idrica e pioggia di disdette

C’è però una di queste mete che pregustava un agosto diverso. Courmayeur è ufficialmente in crisi idrica dopo che una frana avvenuta in Val Ferret ha danneggiato l’acquedotto cittadino in maniera molto seria. Il sindaco assiste sconsolato all’ingente danno economico causato da tale impedimento:

Non si poteva trovare un momento peggiore per una simile impedenza. Con 30mila presenze certificate durante il mese di agosto ci troviamo a fronteggiare una richiesta almeno dieci volte superiore al normale.

Roberto Rota, sindaco di Courmayeur

Tutti gli esercizi commerciali hanno ridotto la propria offerta, cercando di fronteggiare l’emergenza minimizzando rischi e costi. Qualcuno addirittura ha preferito chiudere preventivamente, l’unica certezza è la raffica di disdette che stanno piovendo su Courmayeur. Il lavoro di consegna dell’acqua a residenti e villeggianti prosegue senza sosta, mentre nei comuni vicini c’è chi specula arrivando a far pagare 2 euro una bottiglia d’acqua da 1,5 litri. La situazione dovrebbe essere risolta nei prossimi giorni.