Vaccinazione vaiolo delle scimmie Lazio, al via da oggi all’Istituto Spallanzani di Roma. Alla regione Lazio – seconda per numero di casi dopo la Lombardia – come prevede la circolare del ministero della Salute, sono destinate 1.200 dosi di vaccino. Complessivamente in Italia, nelle quattro regioni più colpite dal vaiolo delle scimmie, ovvero Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, saranno distribuite 4.200 dosi di vaccino. All’Istituto Nazionale Malattie Infettive sono già arrivate oltre 600 richieste di prenotazione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie in due giorni e circa 200 hanno già un appuntamento.
Lo Spallanzani “ha iniziato già da sabato scorso – si spiega in una nota – a selezionare le persone candidate mettendo a disposizione una mail pubblica ([email protected]), e contando sulla collaborazione della rete dei centri di Malattie Infettive, Centri Hiv, Ambulatori PrEP, Centri per la salute sessuale presenti sul territorio regionale, e sul forte supporto delle associazioni LGBTQIA+, associazioni di lotta all’Hiv, e del Checkpoint di Roma, presso le cui sedi sarà anche possibile la selezione delle persone a rischio, mediante protocollo condiviso con l’Istituto romano”.
Vaccinazione vaiolo delle scimmie Lazio, al via da oggi allo Spallanzani di Roma
Attualmente la campagna di vaccinazione non sarà di massa ma è rivolta alle categorie a rischio indicate dalla circolare del ministero: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)”.
“Sono iniziate questa mattina da noi allo Spallanzani le prime vaccinazioni per il vaiolo delle scimmie alle categorie a rischio così come dettato dal ministero della Salute. Vi è stata una grande partecipazione e questo significa che la gente ha compreso la validità dello strumento vaccino. Ribadiamolo: non è una malattia grave, ma è meglio che si possa chiudere subito questa partita per far sì che non si possa estendere al resto della popolazione”,
così all’AGI il direttore dell’Inmi Spallanzani Francesco Vaia.