Accoltellamento vicino alla stazione centrale a Pisa, morto Halim Hmaza, parrucchiere della zona. Decine di persone accorse sul luogo dell’omicidio. L’aggressore si è costituito nella serata di Domenica. Il sindaco, dopo le condoglianze alla famiglia torna a chiedere maggiori controlli per evitare questi tragici avvenimenti.

Accoltellamento a Pisa, nella zona della stazione centrale. La vittima Halim Hamza è stato ritrovato riverso esanime sul marciapiede in una pozza di sangue a pochi passi dal negozio di parrucchiere “Dawdi” dove lavorava assieme ad altri due connazionali, in via Corridoni. L’omicidio è maturato nella zona più calda per quanto riguarda le risse e i regolamenti di conti tra immigrati.

I residenti si sono affacciati al balcone per vedere la scena mentre in strada il marciapiede era gremito di stranieri che commentavano, piangevano e cercavano di ricostruire l’accaduto.

Alcuni abitanti del quartiere hanno detto: “Era bravo e da tanti anni viveva in Italia, almeno cinque, aveva due bambini piccolissimi. Non si meritava una fine così”. “Abitano al Cep in un condominio, dove sono tutti amici, vivono con le porte aperte come fosse una comunità”. Hamza era molto conosciuto nella sua comunità e nel quartiere dove lavorava, il fratello era venuto a trovarlo dal Marocco due anni fa.

Il vociare ed il brusio delle decine e decine di persone accorse sul luogo dell’accaduto, è cessato d’improvviso quando la moglie correndo in mezzo alla strada, con il bambino di pochi mesi in braccio, si è precipitata verso il corpo del marito. E solo la prontezza di riflessi di un agente di polizia ha evitato che lei, svenendo, si portasse a terra anche il figlio.

L’aggressore si è costituito nella serata di ieri, ancora da capire le motivazioni che lo hanno portato ad uccidere Hamza.

Accoltellamento Pisa: le parole del sindaco

Sul drammatico episodio, avvenuto nel cuore del quartiere stazione, un’area delicata per quanto riguarda la questione sicurezza, è intervenuto il sindaco di Pisa Michele Conti:

“Le condoglianze mie e della comunità pisana giungano sentite alle famiglia. L’episodio che ci lascia costernati è, mi spiace ripeterlo con rammarico, la dimostrazione di quello che dico in tutte le sedi e a tutti i prefetti e i questori che si sono succeduti a Pisa negli ultimi quattro anni, nella zona della Stazione serve un presidio fisso interforze che faccia controlli mirati ogni giorno. Ho chiesto più volte di intervenire a questore e prefetto, ma sono rimasto inascoltato, come tanti cittadini che segnalano e chiedono maggiore attenzione. Alla Polizia municipale non può essere delegata, da sola, questa funzione, si pensi che, a un anno dalla nascita del NOSU, Nucleo Operativo Sicurezza Urbana, sono stati eseguiti 80 arresti in flagranza, dei quali circa la metà nella zona della Stazione”.

Continua poi il sindaco, “la verità è che paghiamo le conseguenze di un sistema giudiziario a livello nazionale che non funziona, la maggior parte di questi 80 arrestati per spaccio e altri reati sono stati immediatamente rimessi in libertà, ma questa non può essere una giustificazione per il disimpegno sul territorio, in quel quartiere, le cui problematiche sono note da molti anni e per molto tempo lasciato senza controllo, non bastano le telecamere di videosorveglianza che abbiamo installato, c’è bisogno di un presidio giornaliero di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza. Chiedo che si riunisca subito il Comitato per l’ordine e la sicurezza domani per prima cosa, scriverò una nuova lettera al Ministero dell’Interno per spiegare, ancora una volta, quanto sia necessario per Pisa avere più servizi e più personale a disposizione”.

“Pisa è ormai diventata invivibile e quella zona in un degrado senza ritorno, interviene anche il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale Matteo Trapani, ecco la politica dell’aiuola stagionale cosa porta. La sicurezza non si fa con ordinanze, spot e annunci mentre vige un disinteresse totale. Serve cambiare pagina e investire su una vera riqualificazione urbanistica, sociale ed economica delle nostre zone più critiche perché una città insicura non è una città vivibile”.