Mattinata di rassegna stampa e di dichiarazioni in vista delle prossime elezioni politiche: sugli scudi Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, i leader di Fratelli d’Italia e M5s.
Elezioni, Giuseppe Conte chiude a Letta ma non a Di Battista
Giorgia Meloni e Giuseppe Conte hanno assistito da spettatori all’incredibile evoluzione delle ultime ore, che ha portato alla rottura del patto Pd-Azione alle prossime elezioni politiche. Il leader del M5s, alla domanda se a questo punto possono riaprirsi i contatti con Enrico Letta, risponde in maniera netta:
Noi nelle ammucchiate non entriamo, siamo persone serie: i giochetti o i balletti non ci piacciono. Il Pd si è chiuso le porte in faccia da solo giocandosi anche la sua credibilità. Andiamo avanti orgogliosamente da soli, tuttavia siamo aperti a dialogare con le forze politiche che intendono lavorare a un’agenda sociale ed ecologica per il Paese. Con i democratici non c’erano le basi per costruire un’alleanza, mi auguro che i cittadini apprezzino la nostra coerenza dietro a questa scelta. Di Maio? Le sue parole rinnegano il suo passato e ciò mi provoca profonda tristezza
Giuseppe Conte, ospite di Morning News
Poi spazio al programma elettorale pentastellato e all’apertura verso Alessandro Di Battista:
Nel Dl Aiuti bis del governo Draghi ci sono sussidi mensili inadeguati per i lavoratori, parliamo di una manciata di euro. Noi i progetti li realizzeremo, ci impegneremo a realizzarli con le unghie e con i denti. Per noi, i 9 punti presentati a Draghi prima della crisi, restano le vere urgenze del Paese. Il salario minimo a 9 euro l’ora, la stabilizzazione dei contratti determinati, questa non è la nostra agenda, sono temi e questioni prioritarie del paese. Sono cose su cui volevamo confrontarci, ma abbiamo trovato di fronte un muro. Grillo? C’è stata qualche incomprensione ma ormai è storia vecchia, i dissidi vanno accantonati per concentrarsi sulle priorità
Giuseppe Conte #2
Giorgia Meloni ribadisce la sua candidatura in caso di vittoria
Giorgia Meloni può essere soddisfatta del mancato accordo di centrosinistra, forte di un consenso che continua a vedere Fdi come primo partito nei sondaggi:
Stiamo assistendo a un balletto tragicomico basato sul calcoli matematici. Come centrodestra osserviamo da spettatori questa telenovela ben consapevoli di avere un vantaggio in termini temporali sulla stesura del programma. Per noi è stato semplice giungere a una sintesi con obiettivi precisi che non si limitino a dire “battiamo l’avversario”. Eppure, rimango convinta che la corsa in solitaria sarebbe poi facilmente messa da parte in un ipotetico governo, e si tornerebbe a essere tutti amici
Giorgia Meloni, ospite di Non Stop News
Come coalizione il patto è che chi prenderà più voti il 25 settembre farà il nome del candidato premier a Mattarella. Se sarò eventualmente io? Perché no, credo che l’elettorato riconosca nella mia figura una guida autorevole per l’Italia. Ma prima di quel momento c’è ancora molto lavoro da fare, sarebbe un clamoroso errore pensare di aver già vinto: bisogna comunque sempre puntare al massimo.
Giorgia Meloni #2
Gli avversari sono avvisati.