Manca poco più di un mese alle prossime elezioni politiche 2022 e nel centrosinistra la situazione sembra essere complicata. Dopo l’annunciata rottura del patto di alleanza tra PD e Azione ufficializzata ieri da Carlo Calenda, l’ex Ministro dello sviluppo economico ha nuovamente ribadito la sua posizione ai microfoni del Corriere della Sera.

Calenda ha sottolineato come Enrico Letta fosse a piena conoscenza della contrarierà del leader di Azione nel caso in cui ci fossero stati ingressi nella coalizione del centrosinistra come quelli di Fratoianni, Bonelli e Di Maio:

Sapeva che non sarei stato nell’alleanza se si fosse siglata con Fratoianni, Bonelli e Di Maio. Il Pd poteva scegliere tra fare l’ammucchiata “contro” e fare un progetto politico serio, alla fine ha scelto l’ammucchiata contro. E l’ammucchiata contro perderà. Non solo: non darà mai un’alternativa agli italiani. Cercare di mettere insieme tutti gli ex 5 Stelle possibili e immaginabili, noi, Fratoianni, Bonelli, è un’operazione che non puoi spiegare agli italiani.

Elezioni politiche 2022, Calenda: “Avevo detto a Letta che ero contrario a questi ingressi”

Calenda ha quindi ricordato le motivazioni per cui ha deciso di rompere il patto di alleanza:

All’inizio di questo percorso quello che avevo detto a Enrico era che io ero contrarissimo all’idea che entrassero tutti questi e che comunque se li voleva doveva essere in grado di controllarli e governarli, invece, dal primo minuto questi hanno cominciato a dire: l’agenda Draghi non esiste, i termovalorizzatori non li vogliamo, i rigassificatori nemmeno, Calenda va rieducato. Questa alleanza sarebbe stata l’Unione di Prodi in formato Bonsai. +Europa? Ho pieno rispetto per Emma, per le sue scelte, per quelle di Della Vedova, sono amici, abbiamo condiviso un pezzo di strada insieme, purtroppo a un certo punto non siamo più riusciti ad andare avanti.

A questo punto, il leader di Azione potrebbe decidere di unirsi a Matteo Renzi per la creazione di un nuovo polo:

Renzi? Adesso il mio obiettivo principale è far partire la raccolta delle firme e contemporaneamente cercare di avere chiarezza sulla questione del logo. Se io andassi con Renzi non ne avrei bisogno, sicuramente ci incontreremo e parleremo.