Sono anni che Lewis Hamilton, almeno una volta nella stagione, ha centrato almeno una pole position o una vittoria, precisamente dal suo esordio in Formula 1.
Ma quest’anno potrebbe interrompersi questo record, perché al massimo con la Mercedes W13 è arrivato secondo in Ungheria e quarto in qualifica in Francia e Canada.
Se si pensa che Lewis è in Formula 1 dal 2007 questi numeri sono clamorosi, senza tenere in considerazione le 103 vittorie in 301 Gran Premi, i sette Mondiali vinti i 188 podi, ma il britannico ora deve poter contare sulle prestazioni di una macchina che certo si è rivelata molto affidabile nelle ultime gare, ma è nata con molti problemi ed è sicuramente soprattutto grazie alle qualità dei piloti se è a sole 30 lunghezze dalla Ferrari di Sainz e Leclerc.
Hamilton: “L’affidabilità non basta”
Soddisfatto a metà, Lewis Hamilton ha così parlato della sua vettura, la tanto discussa Mercedes W13.
“È stato un anno davvero impegnativo. Direi che è simile alla stagione 2009. Anche allora la macchina sembrava buona a gennaio e febbraio. Poi siamo arrivati al primo test e ci siamo detti: ‘Cavolo, è molto lontana da dove dovrebbe essere’. E dunque a livello di squadra abbiamo affrontato un processo per cercare di eliminare alcune cose, ricostruirle, riorganizzarci e migliorare la vettura“, ha detto il sette volte campione del mondo a Viaplay in una trasmissione in cui era presente anche l’ex compagno di squadra Heikki Kovalainen. “Questo è successo anche nel 2022, abbiamo affrontato un processo per migliorare la vettura. Abbiamo avuto un’ottima costanza nelle ultime gare, e senza dubbio è fantastico. Tuttavia, ci mancano ancora le prestazioni: penso che ci sia del potenziale in questa vettura, ma abbiamo dovuto depotenziarla per evitare che soffrisse il porpoising. Abbiamo avuto un’ottima affidabilità, ma non possiamo sempre contare su questa caratteristica per salire sul podio. Adesso abbiamo bisogno di prestazioni“.