Da Viterbo e Roma trapelano le prime notizie circa la detenzione di Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli romani accusati dell’omicidio di Willy Monteiro e condannati all’ergastolo in primo grado. Secondo quanto si apprende dalla notizia, i fratelli Bianchi sarebbero ora alla ricerca di un nuovo legale per tentare di ribaltare la condanna facendo leva proprio sul comportamento assunto dietro le sbarre.
La vicenda si arricchisce quindi di un nuovo elemento di analisi che vede Marco e Gabriele sempre più vicini all’idea di “bravi ragazzi” che hanno voluto attribuirsi sin dalle prime fasi del processo.
Omicidio Willy, i fratelli Bianchi alla ricerca di un nuovo legale
Separati ma uniti dalla volontà di uscire di prigione: Marco e Gabriele Bianchi, giudicati responsabili dell’omicidio di Willy Monteiro, trascorrono separati la detenzione dopo la condanna: Marco a Viterbo e Gabriele a Roma, a Rebibbia. Secondo quanto raccolto da testimonianze e indiscrezioni, i due fratelli hanno scelto il bassissimo profilo mantenendo ordine e allenamento curando il proprio fisico come sempre fatto. Sono in tanti a vedere in tutto ciò un tentativo di ottenere lo sconto di pena per buona condotta.
Un’ipotesi che la famiglia non smentisce e, anzi, pretende dai due fratelli in contrasto per l’immagine di ragazzi violenti e aggressivi che gli è stata affibbiata. Su questo potrebbe puntare il nuovo legale, dopo che l’avvocato Massimiliano Pica ha rimesso il suo incarico dopo la sentenza sfavorevole. Ci sono però alcuni elementi più importanti che andrebbero modificati: in primis una parziale dichiarazione di pentimento, mai arrivata.
I due fratelli hanno incontrato la madre Simonetta e Gabriele ha ricevuto la visita del figlio Aureliano, come confessato alla stampa dal suocero. Le intercettazioni dei colloqui sono inequivocabili e vanno esattamente nella direzione sopra riportata: i due fratelli sono ormai soli contro il mondo, divisi e costretti a contare sulla propria forza mentale per sopravvivere alla realtà. Gemelli diversi per parafrasare il loro soprannome, quasi identici somaticamente e ora accomunati dallo stesso destino.