C’era grande attesa per la pubblicazione delle linee guida da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in materia di regole covid a scuola. Scetticismo diffuso tra i sindacati e i dirigenti scolastici, infastiditi dal fatto di non essere stati coinvolti nella stesura.
No mascherine a scuola, addio alla misura covid tanto contestata in passato
Sarà un piacevole ritorno alla normalità per milioni di studenti. Lo stabilisce l’Iss che ha pubblicato le regole covid in materia di scuola per l’anno scolastico 22/23, dove scompaiono praticamente tutte le forme più rigide di prevenzione. La volontà è quella di ritornare a frequentare in presenza, con impatti minimi sulle attività scolastiche. Vediamo le reazioni del mondo istituzionale scolastico:
Le linee guida dell’Iss sono fin troppo generiche e non offrono indicazioni chiare. Per esempio non si specifica che si siano le categorie a rischio che dovranno indossare le mascherine Ffp2. E Laddove lo fanno sono al contempo tecniche e indecifrabili. Non mi esprimo poi sulla questione del distanziamento di un metro tra i banchi: è incredibile che in tre anni di pandemia all’Iss non abbiano capito che molte scuole non hanno gli spazi per garantirlo e dunque si debba ricorrere necessariamente alla didattica a distanza. Ma faccio anche una critica alle associazioni locali che non si sono attivate per ricercare spazi adeguati e provvedere all’installazione di impianti di aerazione adeguati
Mario Rusconi, presidente Anp Roma
Le linee guida dell’Iss sembrano un copia-incolla, ma d’altronde non meravigliamoci se abbiamo le migliori leggi e le peggiori scuole in Italia. Tra il dire e il fare si è perso tempo a chiacchierare, incluso il dossier sul trasporto pubblico per agevolare gli spostamenti degli alunni
Attilio Fratta, presidente nazionale di Dirigentiscuola
Sulla questione aerazione, i presidi parlano di costi insostenibili per le finanze pubbliche:
La mancata introduzione del principio di ventilazione obbligatoria è dovuta unicamente a una questione di costi. Per realizzarla sarebbero servite ingentissime risorse economiche, motivo per il quale l’Iss continua a raccomandare di aerare le classi favorendo l’apertura/chiusura delle finestre come ricambio d’aria
Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp
Dal mio punto di vista è estremamente limitante e riduttivo parlare di finestre aperte come strumento di aerazione. Il tempo per lavorare a questo progetto ci è stato ma non è stato sfruttato. Un vero peccato se si considera l’aiuto che la tecnologia ci fornisce, chiaramente con dei costi. Ma così si ritarda solamente la risoluzione del problema. Note positive? L’assenza di tracciamento, un vero e proprio sollievo
Paola Bortoletto, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici