Il tema dei migranti è al centro del dibattito politico e rappresenta uno degli aspetti più importanti del programma del Pd guidato da Enrico Letta. Nella giornata di domani si celebra la catastrofe alla miniera di Marcinelle di 66 anni fa, dove trovarono la morte 262 persone di cui oltre la metà italiane. Enrico Letta ha spiegato che la terribile tragedia ha aperto  “Un varco nella sensibilità delle persone. Italiani e belgi erano morti gli uni a fianco agli altri, senza alcuna distinzione: una fine inaccettabile capace però di indicare anche un nuovo inizio, un destino comune, quello fissato nei Trattati di Roma che l’anno successivo segnarono l’atto di nascita del processo di integrazione europea”, la sua lettera al Corriere della Sera. 

Emigrazione ieri, mobilità oggi: la comunità degli italiani globali, un patrimonio immateriale che rappresenta l’indispensabile capitale umano per il rilancio di un Paese che, proprio per onorare davvero di chi fu costretto a partire, deve saper fornire anche buoni motivi per attrarre e per convincere i suoi giovani a rimanere o tornare. Credo che di questo, dalle viscere di Marcinelle, ci ‘chiedano ragione’ i ‘caduti’ di 66 anni fa”, ha spiegato il segretario Pd annunciando la sua presenza a Marcinelle. 

Arriva poi il paragone tra i minatori ed i migranti, che Letta definisce come soldati di una guerra: “Sarò a Marcinelle per onorare tutti gli altri caduti, in altre viscere, a partire da quelle del Mediterraneo. Soldati, come loro, di una guerra per la sopravvivenza di fronte alla quale l’Europa e l’Italia non possono voltarsi dall’altra parte, se vogliamo che le nostre radici, che affondano anche nella terra di Marcinelle, non inaridiscono”. Le viscere del mare dei migranti come quelle dei minatori, i naufragi del mediterraneo come i crolli delle miniere secondo Enrico Letta che sottolinea ancora una volta la visione programmatica del Pd su questo tema.