Mentre il bollettino Covid giornaliero indica un ulteriore calo della curva epidemica, Matteo Bassetti parla al Messaggero dell’attuale situazione, tornando su lockdown, bollettini e quarantene e insistendo sull’importanza della quarta dose. Per il Direttore della Clinica Malattie infettive del Policlino San Martino di Genova è ora di uscire dalla logica dell’emergenza. Queste le sue parole:
Dovremo imparare a convivere con il virus, sapendo che ci potrebbero essere picchi di contagi in alcuni periodi dell’anno, come per l’influenza stagionale. Lo dicono i dati dell’Ecdc: se il Covid è stato la terza causa di morte nel mondo (dopo malattie cardiache e tumori, ndr) nel 2020 e nel 2021, è probabile che dal 2022 e negli anni successivi diventerà una tra le tante malattie, attualmente è già tra l’ottavo e il decimo posto.
Il problema dei bollettini Covid, la circolazione del virus e l’elevata immunità
Il problema principale è rappresentato, secondo Bassetti, dai bollettini quotidiani, che continuano a riportare tra i 100 e i 200 decessi per Covid (oggi 175, ieri 161) e un alto numero di ricoveri.
Nei bollettini ufficiali, vengono conteggiai come ‘ricoveri per Covid’ anche i ricoverati per altre tipologie che hanno un tampone positivo. Così come sono considerati ‘morti per Covid’ anche i decessi dovuti ad altre patologie o problemi, ma che avevano un tampone positivo. In questo modo non ci rendiamo conto davvero della situazione.
In realtà, in Italia, il virus continua a circolare, “ma di fatto poche persone sono ospedalizzate a causa della polmonite e con un quadro clinico dovuto al Covid”. Come ha spiegato il virologo, “siamo più immuni contro le forme gravi, grazie al vaccino che copre il 90% della popolazione e all’elevata contagiosità della variante Omicron”, che ha colpito molti italiani durante l’ondata estiva. L’idea sarebbe quella di un bollettino settimanale, già ampiamente adottata fuori dall’Italia, soprattutto “per non creare panico tra la popolazione”.
Le ipotesi per l’autunno, l’importanza della quarta dose, la nuova variante Centaurus e la quarantena light
In autunno, ipotizza il virologo, potrebbe esserci un rialzo dei casi, come è già accaduto in passato al cambio di stagione. L’auspicio è quello di riuscire a gestire l’infezione in maniera più razionale, senza allarmismi e utilizzando l’arma dei vaccini, che nel 2022 hanno permesso agli italiani di vivere in maniera molto diversa rispetto ai precedenti anni della pandemia. Per questo Bassetti richiama l’attenzione sulla quarta dose:
Molti hanno fatto la terza dose a gennaio, le difese tendono a declinare con il tempo ed è importante un richiamo. Ad ora, la campagna vaccinale estiva per la quarta dose non ha avuto i risultati sperati, coinvolgendo poco più di un milione di persone. Per essere tranquilli il prossimo anno serve una campagna molto più ampia a ottobre mirata ai fragili e agli over 60.
La speranza è anche quella di un “vaccino aggiornato contro le varianti“. Come Centaurus, sottovariante di Omicron 2 isolata per la prima volta in India e poi diffusasi negli Stati Uniti e arrivata anche in Italia, la scorsa settimana. “È possibile che diventi predominante, insieme a Omicron 5, – spiega Bassetti – visto che secondo gli studi sembra più contagiosa. Tuttavia dai dati disponibili non sembra essere più grave, non ha un quadro clinico più preoccupante”. Per questi motivi, secondo l’esperto, si potrà presto iniziare a convivere “pacificamente” con il virus, superando anche lo scoglio della quarantena per i positivi.
Io sono per una quarantena light, stai a casa finché hai sintomi, quando questi finiscono esci con la mascherina. La politica ha scelto invece una “linea dura” che a mio avviso, è stata controproducente: mantenendo la quarantena obbligatoria ad oggi il risultato è che le persone fanno il tampone fai da te e non si autodenunciano come positivi. E il virus continua a circolare.