Lufthansa è la prima compagnia aerea internazionale a trovare un accordo con i sindacati per rinnovare i contratti dei dipendenti e scongiurare futuri scioperi di massa.
Lufthansa, ultimo ostacolo la trattativa con i piloti
Sono serviti tre round ai vertici di Lufthansa per accordarsi con il sindacato Ver.Di che tutela i suoi dipendenti: aumento di stipendio assicurato e stop agli scioperi. L’intesa arriva nel momento in cui il traffico aereo riprende i suoi standard pre-pandemia (e anche oltre) ma non è totale: manca la trattativa dedicata ai piloti (circa 5mila unità, la richiesta è del 5,5% di aumento salariale).
Circa 20mila persone sono coinvolte nell’adeguamento salariale, diviso in tre fasi: un bonus “una tantum” retroattivo di 200 euro, poi dal primo gennaio 2023 un aumento del 2,5% replicato infine a luglio 2023. In totale, si tratta di almeno 1.500 euro in più in busta paga nei prossimi 18 mesi, scadenza naturale dell’accordo. I membri del sindacato sono chiamati a ratificare il provvedimento e si sono dichiarati soddisfatti: l’aumento reale varia tra il 13% e il 18% e sarà immediato (Lufthansa spingeva per posticipare di un anno).
Per contro, la compagnia tedesca andrà a tutelare i lavoratori meno abbienti, la cui crescita sarà più sostenuta, e non dovrà correlare i compensi agli utili. Alla fine ci guadagneranno anche i viaggiatori, costretti a subire una vera e propria odissea nell’ultimo mese tra ritardi e cancellazioni nel bel mezzo delle vacanze estive. Lufthansa ha quantificato in 35 milioni di euro il danno economico dei mancati incassi. Si apre dunque un orizzonte positivo per la compagnia, dopo un 2021 in forte perdita che aveva costretto la società a richiedere l’intervento dello Stato.
Con Ita Airways l’accordo è vicino
A margine rimane l’interesse di Lufthansa su Ita Airways, la compagnia di bandiera italiana. Il Ceo Spohr prova a mettere fretta al governo per accelerare la trattativa, ma Draghi prende tempo pur ribadendo che la questione sarà risolta dall’esecutivo dimissionario.