La carriera di Carlos Sainz è stata finora ricca di colpi di scena ed il documentario presentato da DAZN Spagna con ogni probabilità accenderà i riflettori sui momenti chiavi del percorso dello spagnolo. Si chiamerà “Sainz: contro tutto e contro tutti” la pellicola dedicata al pilota Ferrari e come facilmente intuibile racconterà tutte le fasi di Carlos dai primi giri sui kart fino all’approdo nella scuderia di Maranello.

Una storia fatta di tante emozioni ma anche molte critiche, la maggior parte delle quali legate naturalmente al rapporto con suo padre Carlos Sainz Sr. che troppe volte hanno costretto il piccolo Carlos a confrontarsi con l’etichetta di “raccomandato”. La storia del compagno di reparto di Leclerc è invece tutta da vivere ed ha l’obiettivo di raccontare un modus operandi che contraddistingue tutta la famiglia e che il padre di Sainz ha così definito: “Le cose non accadono e basta, bisogna lavorare per ottenerle”.

Naturalmente, il successo di Carlos è frutto proprio di questa mentalità vincente ed uno spirito di sacrificio di altissimo livello che proprio lo scorso anno ha trovato finalmente il modo di raccogliere i frutti dopo la firma con Ferrari. Nel documentario c’è un passaggio dedicato proprio a quel momento che Sainz jr. ha raccontato così:

Il momento in cui firmi il contratto e ti rendi conto di essere un pilota della Ferrari, cambia completamente la tua vita.

DAZN e il documentario su Sainz: le accuse allo spagnolo

In attesa di scoprire tutto il contenuto del documentario, c’è spazio già a qualche piccolo aneddoto che arriva proprio da chi ha vissuto in prima linea l’ascesa del giovane Carlos. In particolare, è Pedro de la Rosa, ex pilota di Formula 1, a ricordare le voci che giravano intorno al ragazzo sin dai tempi dei kart:

“Ecco il figlio di Carlos Sainz”, si sentiva dire a ogni gara. Lui è sempre stato criticato. La gente diceva: “Beh, sta andando bene, ma ovviamente ha il kart migliore, si allena sempre”. C’era sempre un “ma”. Se si fosse chiamato López, avrebbero detto: “È molto bravo”.

Accuse che praticamente non hanno mai smesso di girare per lunghi tratti della carriera di Sainz al punto da costringere il padre ad esporsi sul tema recentemente:

Quello che ritengo frivolo è pensare che, al giorno d’oggi, al livello in cui si trova in Formula 1, sia merito del suo cognome.

Insomma, le premesse per una delle storie più affascinanti della Formula 1 ci sono tutte, nel frattempo la scuderia di Maranello si gode la pausa in attesa di fare chiarezza sui recenti problemi di strategia.