Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha accusato Amnesty International di “aver tentato di concedere l’amnistia allo stato terrorista” della Russia, dopo che l’Ong ha accusato Kiev di mettere in pericolo i civili. Amnesty International “trasferisce la responsabilità dall’aggressore alla vittima“, ha dichiarato Zelensky.

In un rapporto pubblicato oggi dopo un’indagine di quattro mesi, l’Ong ha accusato l’esercito ucraino di aver stabilito basi militari in scuole e ospedali e di aver lanciato attacchi da aree popolate, una tattica che violerebbe il diritto umanitario internazionale. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, si è detto “indignato” per le accuse “ingiuste

Ucraina. L’accusa

L’aggressione contro il nostro Stato è ingiustificata, invasiva e terroristica. Se qualcuno scrive un rapporto in cui la vittima e l’aggressore sono in qualche modo messi sullo stesso piano, se si analizzano alcuni dati sulla vittima e si ignorano le azioni dell’autore, questo non può essere tollerato“, ha aggiunto Zelensky nella sua dichiarazione video quotidiana.

Kuleba, dal canto suo, ha accusato Amnesty International di “creare un falso equilibrio tra l’oppressore e la vittima, tra il Paese che sta distruggendo centinaia e migliaia di civili, città, territori e il Paese che si difende disperatamente”. “Smettete di creare questa falsa realtà, in cui tutti sono un po’ colpevoli di qualcosa e iniziate a riferire sistematicamente la verità su ciò che la Russia rappresenta veramente oggi”, ha aggiunto Kuleba.

Amnesty International, tuttavia, nel suo rapporto ha insistito sul fatto che le tattiche ucraine “non giustificano in alcun modo gli attacchi indiscriminati russi” che hanno colpito le popolazioni civili