“Nel tentativo di respingere l’invasione russa iniziata a febbraio, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all’interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture civili”. Sono queste – come riferisce l’Adknkronos – le parole di Amnesty in seno ad una ricerca appena conclusa, iniziata a luglio, nella regione del Kharkiv.
La risposta
La reazione del governo ucraino non è tardata ad arrivare: “L’unica cosa che rappresenta una minaccia per gli ucraini è l’esercito russo di carnefici e stupratori che viene in Ucraina a commettere un genocidio” ha replicato Mychajlo Podolyak, consigliere del Presidente Zelensky. Nel fargli eco ci va ancora più pesante Dmytro Kuleba, Ministro degli Esteri ucraino: “È un peccato he un’organizzazione come Amnesty International stia partecipando alla campagna di disinformazione e di propaganda. oggi Mosca cerca di screditare le forze armate ucraine agli occhi delle società occidentali e di interrompere la fornitura di armi utilizzando l’intera rete di influenza’. Il rapporto di Amnesty – ha chiosa – è ingiusto e creare una falsa equivalenza tra l’autore del peccato e la vittima”.