La città di Latina è in piena campagna elettorale, le formazioni politiche hanno rispolverato il materiale di un anno fa e sono tornate a darsi battaglia. Il capoluogo pontino infatti, in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, vedrà tornare alle urne 22 delle 116 sezioni che un anno fa si sono espresse per le elezioni amministrative. La confusione che ha caratterizzato alcune sezioni, e lo sballamento tra schede vidimate e risultato registrato, ha reso possibili le condizioni di una parziale rivotazione.
Permane, tuttavia, un certo mistero circa il ballottaggio. La sentenza del Consiglio di Stato, infatti, ha indetto la rivotazione del primo turno e la conseguente decadenza di tutti gli atti amministrativi successivi all’elezione del candidato di centrosinistra Coletta. Il ballottaggio, tuttavia, non è un atto amministrativo, bensì espressione della volontà popolare. Il risultato elettorale del ballottaggio dunque, ad oggi, e sentenza alla mano, rimane valido. Questo vuol dire che se il candidato di centrodestra, Vincenzo Zaccheo, non dovesse riuscire nell’impresa di ribaltare il risultato al primo turno, e laurearsi quindi Sindaco in prima battuta (impresa un anno fa sfiorata in forza del 49% rasentato) allora il Sindaco di Latina resterà, ipso iure, quello già eletto nel 2021: il vincitore del ballottaggio, Damiano Coletta.
Un altro ricorso all’orizzonte?
È per questo motivo che Zaccheo, come riferiscono i media pontini, starebbe pensando di inoltrare un ulteriore ricorso al Tar del Lazio. Un ricorso volto ad impugnare i comizi elettorali indetti dal prefetto con data 4 settembre. Non ci sarà alcuna rivotazione del ballottaggio, a Latina. Un’ipotesi alla quale Zaccheo, ed il centrodestra latinense tutto, non sembra voler accettare.