Voragine in Cile, un enorme buco è apparso dal nulla nel deserto.
Il cratere è profondo circa 64 metri e pare che stia ancora crescendo.
Le cause sono ancora ignote ma qualcuno punta il dito contro la miniera.
Voragine in Cile: accusata la miniera
Pochi giorni fa, un’enorme voragine è apparsa all’improvviso nel deserto del Cile.
Il buco, profondo circa 64 metri, si trova nei pressi della città di Tierra Amarilla, nella provincia di Copiapo.
Poco distante, vi è il sito di Alcaparrosa, grande miniera di rame “Ojos del Salado”, appartenente alla compagnia Candelaria e gestita attualmente dalla società canadese Lundin Mining.
Proprio la società aveva segnalato la formazione del sinkhole, o dolina, con un comunicato stampa.
Fortunatamente, l’apertura del cratere, non ha coinvolto persone, attrezzature e infrastrutture, ma rimane alta la preoccupazione dei residenti nelle abitazioni circostanti.
Sono stati i dipendenti della società mineraria a contattare immediatamente il Servizio nazionale di geologia e estrazione mineraria del Cile, Sernageomin, che ha tempestivamente inviato una squadra di specialisti sul posto.
Dopo le prime rilevazioni, il direttore dell’agenzia, David Montenegro, ha dichiarato:
“C’è una distanza considerevole, dal fondo. Non abbiamo rilevato alcun materiale laggiù, ma abbiamo visto la presenza di molta acqua”.
Non è chiaro se le cause di questo incidente, possano essere ricondotte all’attività di estrazione del rame, praticata proprio nei sotterranei della zona attraverso lunghi tunnel.
Con un diametro di oltre 30 metri e una profondità di circa 64 metri, il cratere genera parecchio timore tra le autorità e i cittadini del comune di Tierra Amarilla, sulla possibilità che le sue dimensioni possano continuare a crescere o che possano aprirsi ulteriori doline.
Il sindaco Zúñiga ha chiesto alle autorità nazionali di far luce sulle reali cause che hanno provocato questo fenomeno.
Inoltre, a nome di tutti i cittadini, ha sollecitato le squadre di specialisti presenti sul luogo, a valutare con certezza i rischi per le altre aree della città e per le 13 mila persone che vi vivono.
In un post, pubblicato su Facebook, il sindaco non sembra avere il minimo dubbio sui colpevoli della formazione di questa spaventosa voragine:
“Questa è responsabilità della miniera, l’uso di acque sotterranee senza controllo, delle forti esplosioni che distruggono il suolo e le nostre case hanno generato questo rischio e dobbiamo essere sicuri come comune che questo non accada di nuovo in un altro posto. Dio ci benedica e ci protegga, andremo avanti finché non avremo risposte, tranquillità e sicurezza per il nostro comune, vi terremo informati”.
E ha continuato in un altro post, sottolineando che il comune intende andare fino in fondo per proteggere la comunità di Tierra Amarilla, affinché si ponga fine “agli abusi e alle contaminazioni” delle compagnie minerarie.
Il cratere non è stabile e sta continuando a crescere
Inizialmente dichiarate stabili, le dimensioni della voragine continuano ad aumentare e dal sottosuolo si sentono rumori di frane.
Se in un primo momento, il diametro era stato calcolato in 25 metri, adesso è cresciuto di altri 7 metri, arrivando a 32 metri.
Per quanto riguarda la profondità, invece, non ci sono dati certi. Dalle prime osservazioni, si riteneva che fosse profonda 200 metri ma successivamente, la squadra di esperti del Servizio nazionale di geologia e minerario cileno, ha affermato che la profondità è di 64 metri.
Attualmente, la miniera Alcaparrosa è tenuta costantemente sotto controllo e come misura di precauzione, in alcune aree della miniera sotterranea sono stati temporaneamente sospesi i lavori.
Sono ancora in corso le analisi tecniche per determinare sia l’origine della formazione della dolina che la sicurezza del terreno circostante anche se al momento non si esclude la possibilità che si possano creare altri scenari simili.