Ci si attendeva la risposta della Cina alla visita a Taiwan di Nancy Pelosi ed è prontamente arrivata: una maxi esercitazione militare intorno all'isola che fa salire ulteriormente il livello di tensione in tutta l'area.
Conclusa la visita a Taiwan (durata circa 20 ore), Nancy Pelosi è già atterrata in Corea del Sud per proseguire il viaggio indo-pacifico, tuttavia il suo sbarco a Taipei ha innervosito parecchio la Cina. Dopo aver violato lo spazio aereo nella giornata di martedì, all'alba italiana Pechino ha avviato una mega operazione militare circondando di fatto l'isola "ribelle".
Presente tutta l'artiglieria pesante via terra e via e mare guidata dall'Esercito Popolare di Liberazione. Stando a quanto riportato da fonti cinesi, le esercitazioni termineranno nella giornata di domenica e seguono un preciso iter di obiettivi. In ogni caso, come raccontano i quotidiani del Dragone, era da tempo che non si assisteva a manovre di simile portata che mettono anche in crisi il transito civile di aerei e navi verso Taiwan. Sarebbero almeno 18 le rotte internazionali bloccate, oltre ad altri avvertimenti inviati nei giorni scorsi. Insomma, un vero e proprio assedio che mette in allerta anche il vicino Giappone, fino a questo momento rimasto neutrale sulla vicenda.
Ma il vero obiettivo cinese è l'affossamento dell'economia di Taipei. Dopo aver sospeso le importazioni da 180 imprese locali, nuovo stop all'export di sabbia naturale: uno strumento fondamentale nel ramo dei semiconduttori. Lo annuncia in ministero del Commercio cinese.
Dura la condanna del capo diplomatico Ue Josep Borrell, che si trova in Cambogia per partecipare all'Asean (l'organizzazione che riunisce i Paesi del Sud-est asiatico e ha dichiarato:
Con grande senso del rischio e probabilmente venendo meno anche ad accordi interni, Nancy Pelosi ha ribadito il supporto americano a Taiwan, motivando così la visita: