Le elezioni politiche si avvicinano e la federazione di centrodetsra, forte di una compattezza di intenti più chiara rispetto alla potenziale coalizione di centrosinistra, che è ancora in costruzione, sta continuando le proprie operazioni strategiche. La divisione dei vari collegi uninominali, in questi giorni, è l’argomento principale che intercorre tra i vari leader. Il quadro, riferisce l’AGI, sarebbe praticamente stato ultimato.
Il metodo
È stato seguito il metodo già attuato nel 2018, la legge elettorale era d’altronde la medesima, ed è stato plasmato alla luce della conformazione del nuovo parlamento (400 deputati e 200 senatori al netto del taglio dei parlamentari deciso dal referendum costituzionale). I collegi sono stati divisi in sei categorie: tre nelle gradazioni del blu (corrispondente alle partite condentibili) e tre nelle gradazioni del rosso (colore che indica i collegi blindati). In ogni fascia andrà proposto lo schema frutto dell’accordo tra le parti: 98 a Fratelli D’Itala, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia, 11 ai centristi.
I dubbi
Se l’accordo del trio Berlusconi-Meloni-Salvini è totale, ancora da definire è lo spazio destinato ai centristi. Noi con l’Italia di Fabrizio Lupi; Coraggio Italia di Luigi Brugnaro e Italia al Centro di Giovanni Toti sono le formazioni politiche interessate. Quest’ultima, riconducibile al governatore della Regione Liguria, è tornata ai tavoli delle trattative dopo settimane di assenza ed è da capire, dunque, in che modo parteciperà alla contesa elettorale. L’altro nodo riguarda l’Udc: non è ancora chiaro se si presenterà autonomamente o inglobato nelle liste di Forza Italia.