Tra i Paesi Ue che maggiormente stanno correndo i ripari in vista della possibile crisi dell’energia ci sono Spagna e Germania. Gli iberici hanno pubblicato la bozza del piano di emergenza (“Piano shock per il risparmio energetico e la gestione della climatizzazione”) su cui Berlino discute da tempo, mentre cerca di salvare il guaio Nord Stream causato dalla turbina.

Energia, anche in Spagna via alla maxi campagna di risparmio energetico

Spagna e Germania a caccia di energia, o meglio a caccia di risparmio energetico in vista della stagione invernale. Il governo di Madrid ha varato nella giornata odierna una serie di misure volte a contrastare la probabile mancanza di gas nei mesi a venire, con un’agenda molto rigida stabilita dal ministero dell’Ambiente. Già qualche giorno fa aveva fatto scalpore la scelta del primo ministro Pedro Sanchez di togliersi la cravatta per avvertire meno calore lungo il corpo.

Come in molti altri Stati, tra cui l’Italia, si comincia dalla regolazione delle temperature fino all’ottobre 2023: 19° per il raffrescamento e 27° per il riscaldamento. Chiusura automatica obbligatoria per gli esercizi commerciali, nonché obbligo di spegnimento delle luci dalle 22: la stessa regola si applica anche negli edifici pubblici:

Il cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi può ridurre la domanda di gas e petrolio del 5% nel breve-termine. Non possiamo permetterci il lusso di perdere un solo kWh

Teresa Ribera, ministro dell’Ambiente spagnolo

Il piano prevede anche investimenti per l’efficientamento energetico nel settore pubblico e il potenziamento tecnologico delle infrastrutture elettriche. Infine, sì al maxi piano di energia rinnovabile tramite appalto: in ballo 11 TWh annui corrispondenti al 3% del consumo annuale.

Germania, il nodo Nord Stream non si sblocca

Situazione ancor più delicata in Germania, dove il margine di manovra è limitato. Finora sono state molte le iniziative prese in autonomia dai vari Land, quasi sempre legati alla riduzione dell’illuminazione pubblica di palazzi e monumenti. Tra le città più virtuose c’è Hannover, Bassa Sassonia, che ha tolto l’acqua calda nelle docce pubbliche e successivamente interromperà anche il servizio di riscaldamento.

E’ il quotidiano Bild a fare una cartina del risparmio tra Monaco di Baviera, Lipsia, Colonia e Berlino: i quattro assi del Paese. L’invito condiviso dalle istituzioni è il solito: fare tutti la propria parte per affrontare un periodo che si preannuncia buio. Intanto, in giornata è arrivato un nuovo botta e risposta sull’asse Scholz-Gazprom: l’azienda continua a ribadire di non poter ricevere la famosa turbina Siemens a causa delle sanzioni contro Mosca. Un nuovo rimpallo di responsabilità che manda su tutte le furie il cancelliere tedesco, che ha ispezionato una delle tre centrali nucleari tedesche ancora attive. Allo studio l’ipotesi di mantenerle vive fino a tempi migliori, nonostante le promesse della campagna elettorale.