Reddito di Base che cos’è? Ecco come funziona e quali sono le sue caratteristiche principali

Reddito di Base che cos’è? Una prestazione economica che viene erogata a tutti i cittadini di un determinato Paese, in maniera indistinta ed indipendente dai requisiti che andremo ad elencare durante il corso dei prossimi paragrafi.

A differenza di altre misure come il Reddito di Cittadinanza, è cumulabile con gli altri redditi che il cittadino percepisce.

Le sue caratteristiche principali sono che:

  • universale;
  • individuale;
  • incondizionato;
  • sufficiente.

Una definizione del Reddito di Base è stata data da Philippe Van Parijs e Yannick Vanderborght:

“un reddito versato da una comunità politica a tutti i suoi membri su base individuale senza controllo delle risorse né esigenza di contropartite”

A chi spetta il Reddito di Base? Ecco i requisiti

Il Reddito di Base è una misura economica che viene fornita a tutti i cittadini, a prescindere dai seguenti fattori:

  • l’età;
  • lo stato civile;
  • la cittadinanza;
  • la residenza;
  • l’estrazione sociale;
  • i requisiti patrimoniali;
  • i requisiti reddituali;
  • i requisiti lavorativi.

Ma, in realtà, l’unico requisito che può essere richiesto alcune volte per poter beneficiare di questo sussidio economico è il possesso della cittadinanza italiana, della cittadinanza di un altro Stato membro dell’Unione Europea oppure del permesso di soggiorno in corso di validità, purché sia di lungo periodo o permanente.

A quanto ammonta in Italia? Ecco come si calcola la soglia di povertà

L’importo che viene erogato ai cittadini è diverso in base al Paese in cui ci si trova. Infatti, questa misura economica segue quella che è la soglia di povertà, ovvero il limite di reddito sotto il quale un cittadino viene considerato povero.

La soglia di povertà è pari al 60% del reddito medio di un Paese e, per il momento, in Italia è pari a 640 euro.

Finora questa prestazione economica viene concesso ai propri cittadini solamente in Galles, dove il governo ha deciso di erogare all’incirca 1.700/1.800 euro ad un gruppo di 500 ragazzi di 18 anni per un intero anni.

L’obiettivo è quello di valutare la bontà e la sostenibilità della misura anche per quanto riguarda i fondi dello Stato, ma anche di osservare quello che sarà il comportamento di questi ragazzi, dei quali ci si aspetta che dal 1° luglio 2022 sfruttino questo denaro per investire sul proprio futuro, in ambito lavorativo e finanziario.

Reddito di Basse che cos’è? Ecco le differenze con il Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Base ed il Reddito di Cittadinanza all’apparenza potrebbero sembrare due misure uguali tra loro, ma in realtà, anche se sono simili per certi aspetti, non lo sono affatto.

Infatti:

  • il Reddito di Base è dedicato al singolo cittadino e viene erogato in maniera incondizionata, senza il dovere di dimostrare di trovarsi in una situazione di difficoltà economica ed in maniera sciolta dal proprio reddito, il quale non incide sull’importo dell’assegno mensile che si andrà a ricevere;
  • il Reddito di Cittadinanza è rivolto ai nuclei famigliari, purché questi possiedano determinati requisiti (l’importo erogato ogni mese dipende dal reddito famigliare) e purché adempiano a determinati obblighi, come quello relativo alla DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) e alla firma del patto di lavoro presso il centro per l’impiego.

Il sindacato USB sul Reddito di Cittadinanza: “Non c’è più una responsabilità del sistema ma una colpa individuale”

Qualche tempo fa il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) ha commentato con queste parole la misura del Reddito di Cittadinanza:

“il messaggio culturale che passa attraverso l’erogazione di questa misura è l’elemento più odioso di tutta la vicenda: i poveri diventano colpevoli della loro condizione e devono dimostrare continuamente di darsi da fare per giustificare il proprio diritto a ricevere il sussidio. Povero viene assimilato a nullafacente, sfaccendato, ozioso, che trascorre il proprio tempo sul divano e deve imparare a guadagnarsi la vita. Non c’è più una responsabilità del sistema economico e sociale ma una colpa individuale che può essere espiata solo accettando offerte di lavoro al ribasso”