Il marchio Tod’s lascia Piazza Affari. La famiglia Della Valle, proprietaria del brand, ha lanciato un’Opa volontaria (un’offerta pubblica di acquisto) sulle azioni Tod’s. Il prezzo offerto corrisponde ad 40 euro per azione (premio del 20,4% sul prezzo di chiusura di ieri). L’offerta è finalizzata ad acquisire il 25,55% delle azioni della Società, per raggiungere il 90% e, conseguentemente, a ottenere il delisting.
L’obiettivo dei Della Valle sul brand Tod’s
La famiglia Della Valle (ex proprietari fra l’altro della squadra di calcio della Fiorentina) ha deciso di fare “un grande investimento” nel Gruppo Tod’s per accelerarne lo sviluppo. L’obiettivo è quello di “valorizzare i singoli marchi posseduti dalla società, dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa”. Con questa strategia i Della Valle vogliono rafforzare il posizionamento dei marchi nella parte alta del mercato della qualità e del lusso.
Cosa significa delisting
Con il delisting le società decidono di uscire dalla quotazione sul mercato, con il titolo stesso che smette di essere negoziato nella Borsa valori di riferimento. Generalmente questo accade per disinteresse degli investitori verso il titolo, oppure per trovare un assetto proprietario che conceda maggiori margini di autonomia nella gestione aziendale, come nel caso Tod’s. Specialmente in quelle realtà che fanno capo ad una famiglia di riferimento, come spesso accadeva tra i marchi italiani del lusso. La famiglia Della Valle punta ad avere almeno il 90% delle azioni perché, come riportato dall’articolo 108 del Testo Unico della Finanza
chiunque venga a detenere una partecipazione superiore al novanta per cento del capitale rappresentato da titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato, ha l’obbligo di acquistare i restanti titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato da chi ne faccia richiesta se non ripristina entro novanta giorni un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni.
Il delisting quindi viene chiesto dalla società stessa, ed avallato da Borsa Italiana.
Le altre aziende in delisting
Ma la Tod’s non è la sola ad operare in direzione dell’uscita dal mercato azionario. Anche l’As Roma è pronta a lasciare Piazza Affari. A fine luglio sono usciti i risultati dell’Opa promossa dalla Romulus and Remus Investments, che conferisce alla famiglia Friedkin il possesso del 96,126% delle azioni della società. Ora la famiglia statunitense – da due anni è azionista di maggioranza del club giallorosso – potrà avviare il delisting della Roma, previsto a fine agosto, ponendo fine alla quotazione iniziata nel 2000. Appare più vicino il momento dell’uscita dalla Borsa anche per Carige, con il processo di acquisizione dell’istituto di credito in corso da parte di Bper Banca. Anche nel caso in cui, ad esito del periodo di sell-out, non venisse raggiunto il 95% del capitale ordinario, Borsa Italiana disporrà il delisting delle azioni. Anche Exor, holding della famiglia Agnelli, la scorsa settimana ha annunciato che lascerà la Borsa di Milano, in questo caso però lo farà per trasferirsi all’Euronext di Amsterdam, presumibilmente nel corso del mese di agosto. Il trasferimento dei titoli permetterà di allineare la Borsa di quotazione della società con la struttura legale di holding olandese. L’assetto organizzativo di Exor in questo modo sarà semplificato, la società sarà soggetta alla vigilanza di un solo ente regolatore nazionale: la Ducth Authority for the Financial Markets.