È la notizia politica del giorni: Enrico Letta e Carlo Calenda, quindi Partito Democratico e federazione Azione/Più Europa, hanno trovato un accordo elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Un accordo complesso e dettagliato, che sembra finalmente aver soddisfatto ambo le parti. Il matrimonio si fa ed il campo largo, dopo l’uscita del Movimento 5 Stelle, trova nuove sponde.

Il commento di Renzi

Il grande escluso, ad oggi, è Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva rimane fuori dall’alleanza sotto i veti del duo Calenda-Bonino. Così, riporta l’AGI, ha commentato la questione: “Con oggi si fa definitivamente chiarezza, nel senso che Pd-Azione-Fratoianni-Di Maio hanno messo insieme un’alleanza, la rispettiamo, offrono il diritto di tribuna alle liste che si collegano, che è di gentilezza squisita ma in politica si sta insieme sulle cose. Nessun tipo di polemica, quasi a cuor leggero per fare una battaglia controcorrente con entusiamo, pronti a dire che siamno il voto utile se gli italiani vorranno mandare in parlamento persone competenti votando queste persone direttamente. Siamo soli? No, siamo coraggiosi e controcorrente”.

Non manca il rammarico nelle parole di Renzi: Era un’occasione straordinaria per fare un terzo polo a doppia cifra, avrebbe penalizzato la destra, gli amici di Azione hanno deciso altrimenti, noi siamo signori, non facciamo polemica. Ma noi non possiamo stare nella stessa coalizione con chi per 55 volte ha votato contro Draghi. Fratoianni è un signore che fa politica ed ha idee che non condivido. Oggi Pd e Azione lo imbarcano, noi non siamo così. Il fatto che Azione scelga, legittimamente, di abbracciare Rifondazione, vuol dire che per noi si apre uno spazio straordinario. Oggi deve prevalere la logica dell’orgoglio di stare dalla parte di chi pensa che la politica non sia uno scambio di seggi”.