Il Lazio è pronto a somministrare il vaccino per il vaiolo delle scimmie. La regione guidata da Nicola Zingaretti è stata tra le più attive nella lotta al Covid-19, anche grazie al lavoro dell’Istituto Spallanzani che ora si trova a combattere in prima linea anche la minaccia del vaiolo delle scimmie. L’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha spiegato che è pronto a partire il piano di vaccinazione e che si attende il via del ministero: “Presto partiremo con il vaccino del vaiolo delle scimmie. Si prevede una prima dose e a distanza di due-tre mesi il richiamo”.
Il direttore dello Spallanzani Francesco Via, che gli italiani hanno imparato a conoscere durante la pandemia, ha spiegato che l’istituto ha dato la propria disponibilità ad essere il centro di riferimento contro questo nuovo temibile virus: “Lo Spallanzani ha offerto la propria disponibilità a essere centro regionale di riferimento per la vaccinazione per il Monkeypox – nome scientifico del vaiolo delle scimmie – Abbiamo offerto, inoltre, la nostra expertise, anche con il contributo delle Associazioni, per una corretta campagna di informazione. Attendiamo le Linee guida ministeriali alle quali stiamo attivamente collaborando”.
Vaiolo delle Scimmie, casi in crescita in Italia
Il Lazio al momento è la terza regione più colpita dal virus con 104 casi accertati dietro alla sola Lombardia che guida con 232 casi. A livello nazionale, sono 505 i casi confermati di vaiolo delle scimmie, con un trend in crescita di 26 unità rispetto alla rilevazione di 4 giorni fa. Al momento risultano contagiate 4 donne rispetto ai 501 uomini, mentre i contagi con link estero sono solo 149. In Europa il nuovo virus ha contagiato più di 12 mila persone, mentre più di 4 mila solo in Spagna che risulta essere il paese più colpito.
Intanto è stato registrato il quinto decesso nel mondo fuori dall’Africa, si tratta di un uomo di 45 anni in Perù. Sono stati registrati anche due decessi in Spagna, uno in Brasile e uno in India. California, New York e San Francisco hanno dichiarato lo stato d’emergenza e procedono in modo spedito con le vaccinazioni di massa.