Calenda ha parlato della moglie Violante Guidotti Bentivoglio in un’intervista rilasciata nel 2018 al Corriere della Sera, nella quale l’attuale leader del partito Azione ha descritto la sua forza nella lotta contro la leucemia.
“Lei è una leonessa, e noi tutti combattiamo: è stato un anno di tragedia, ma anche di grande amore.
Viola vale dieci me. Quando una persona sotto chemio ablativa e in isolamento totale riesce a controllare compiti e lavaggio dei denti dei figli via Skype, anche perché non si fida del marito, siamo su un altro pianeta.”
Calenda moglie, chi è Violante Guidotti Bentivoglio: età, carriera, figli
Violante Guidotti Bentivoglio ha 49 anni, è nata nel 1973 a Forlimpopoli, un Comune che si trova all’interno della Provincia di Forlì-Cesena.
Viene da una famiglia di origini nobili, è laureata in Giurisprudenza presso la Sapienza di Roma e da quel momento ha iniziato la sua carriera da manager nel campo della comunicazione.
Ha conosciuto all’età di 18 anni il suo attuale marito, Carlo Calenda, con il quale vive a Roma ed ha avuto tre figli.
Nella sua vita ha dovuto ed è riuscita a sconfiggere il cancro al seno e anche una leucemia ed attualmente è la direttrice generale di un’associazione di volontariato che si occupa di prevenire e di combattere i tumori.
Non ha nessun profilo social, ad eccezione di quello professionale su Linkedin.
Calenda moglie, Violante Guidotti Bentivoglio e la lotta contro il cancro al seno e la leucemia
Violante Guidotti Bentivoglio, moglie di Carlo Calenda, ha parlato in un‘intervista rilasciata a Il Corriere della Sera della sua lotta contro il cancro al seno e contro la leucemia:
“Era il 29 agosto del 2017, ero al mare in Toscana, mi sentivo male. Sono andata al pronto soccorso in costume da bagno, convinta di tornare indietro subito. Sono rimasta lontana un mese e mezzo, senza nemmeno poter salutare i miei figli.
Ma il cancro della mammella passa in secondo piano, ci avremmo pensato dopo, a quello. Io e i medici dell’Ematologia del Policlinico Gemelli che mi seguivano, dovevamo concentrarci sulla leucemia. E in effetti a Natale dopo trattamenti intensi, pesanti, spossanti, la malattia è in remissione.
L’operazione è andata bene. Soltanto che dopo un po’ c’è stata la ricaduta della leucemia.
In quel periodo era ministro, è diventato ancora di più un family man. Si è diviso tra l’essere ministro e l’essere papà di tre figli. Non era scontato […] Abbiamo preparato i figli alla malattia, ma la malattia si chiamava soltanto 8/21. Non leucemia.”
Violante Guidotti Bentivoglio: “La possibilità di salvarmi me l’ha data uno sconosciuto, aveva 19 anni”
La Bentivoglio ha poi proseguito l’intervista mostrando la sua gratitudine nei confronti del ragazzo che le ha donato il midollo osseo e che le ha permesso di vincere la sua battaglia contro il cancro.
“Ho cercato una compatibilità con mio fratello ma c’era soltanto al 50%. E così mi affido a un registro dei donatori di midollo osseo, cioè delle persone disponibili alla donazione. Sono stata fortunata perché nel giro di qualche giorno trovo il mio donatore compatibile al 100%. C’è una possibilità ogni 100mila che questo succeda. La mia anima gemella. Aveva l’età che ha mio figlio adesso.
La possibilità di salvarmi me l’ha data uno sconosciuto che per puro altruismo mi ha donato il suo midollo osseo. Aveva 19 anni, 3 più di mio figlio oggi. È il mio angelo custode.
Studia ingegneria, è uno scout, penso che sia molto credente. Mi manca molto il non poter conoscere il suo viso, la sua voce. Lo guarderei negli occhi e lo abbraccerei. Soffro il poter essergli grata soltanto a metà.
La prima lettera che mi ha mandato l’ho incorniciata e la tengo sul comodino. Ogni sera prima di coricarmi le rivolgo uno sguardo di gratitudine.”
Violante Guidotti Bentivoglio e l’associazione di volontariato: “Parlo del mio male perché è importante farlo, non ci si deve vergognare”
Violante fa volontariato:
“…in un’associazione che si chiama Susan G. Komen Italia. È un’associazione che si occupa di prevenzione di tumori al seno. Per la leucemia purtroppo la prevenzione non si può fare. Mentre il tumore al seno che colpisce una donna ogni 9, si può prevenire.
…Serenità no. È il tempo che aiuta a lenire il dolore, più che altro. Parlo del mio male perché è importante farlo, non ci si deve vergognare.”
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