Jannik Sinner era uno dei prospetti del tennis italiano anche prima di vincere l’ATP 250 di Umago, ma il successo ha portato ancor di più sotto i riflettori il tennista altoatesino, incoronato da avversari e nomi storici del tennis internazionale.
A tessere le sue lodi c’è anche l’ex capitano di Davis dal 2001 al 2020 Corrado Barazzutti.
“Sinner è un ragazzo che ha le carte in regola per diventare uno dei più forti del mondo. Non solo. Per diventare il numero uno del mondo. Nella sua zona comfort, vicino alla riga di fondo, dritto e rovescio, ha meno margini di miglioramento perché è già tra i migliori del mondo. Dunque la cosa che può migliorare è sbagliare ancora meno. Veloce la mano, velocissimi i piedi, tennis buonissimo. Ha grande determinazione, ma abbinata a una grande cultura del lavoro. Sa che se lavora raggiunge i risultati che vuole. Il suo è talento supportato da carattere e testa forte. L’ho detto altre volte: Sinner è un predestinato”.
Barazzutti e il paragone di Sinner
“Mi ricorda Agassi. Come tipologia di gioco, non come movimenti né fisico. Sinner è un giocatore che in quella zona di comfort colpisce come non ho mai visto nessuno colpire”.
Sui passi in avanti ancora da fare
Ovviamente Sinner è ancora giovane e può migliorare davvero tanto, ecco le parole di Barazzutti.
“Può servire e giocare a rete meglio di come fa adesso. Sinner non è un giocatore di rete, ma deve andare a fare una volée comoda. Quello che può fare è migliorare le sfaccettature. Come? Provando e riprovando in allenamento e poi in partita. E’ quello, è lì che si ottengono i miglioramenti, provando senza paura di perdere un punto o un match in più. Lo ha detto lui: voglio provare provare provare. Sperimentare, così avvengono grandi miglioramenti”.