Se gli Stati Uniti hanno il Golden Globe in Italia c’è il Globo d’Oro, prestigioso premio cinematografico organizzato dall’Associazione Stampa Estera residente in Italia per premiare il valore e il merito di registi, attori, attrici e produttori italiani che si sono contraddistinti nell’ultima stagione. La giuria, composta da più di 40 corrispondenti per la stampa estera dall’Italia insieme ai direttori artistici Claudio Lavanga e Alina Trabattoni, ha scelto in questi giorni i finalisti della sessantaduesima edizione, che verranno premiati la sera del 4 ottobre 2022 nella suggestiva cornice dell’Auditorium Parco della Musica come accaduto lo scorso anno. Una grande occasione di festa, che da due anni non si svolge più d’estate come gli altri prestigiosi David di Donatello e Nastri d’Argento ma bensì in autunno.
“Il cinema è una finestra su mondi possibili – come lo descrive Claudio Lavanga, Direttore Artistico e corrispondente di NBC NEWS – ed è stato lasciando aperta questa finestra e dando spazio all’immaginifica magica dimensione del grande schermo che i giurati hanno selezionato le terne
finaliste”.
In gara a contendersi il premio per il Miglior Film quest’anno saranno l’Arminuta di Giuseppe Bonito, Ariaferma di Leonardo Di Costanzo già rivelazione agli ultimi David di Donatello, e Qui rido io di Mario Martone; questi ultimi due sono anche in gara per la miglior regia e se la dovranno vedere con Paolo Sorrentino e il suo È stata la Mano di Dio. Il film prodotto da Netflix è il grande escluso nella categoria miglior film, a maggior ragione che a scegliere le opere premiate sono proprio anche i corrispondenti dei giornali americani che tanto amano il cineasta napoletano. Per la Migliore Opera Prima troviamo, invece, Piccolo corpo di Laura Samani, Una femmina di Francesco Costabile, e Californie diretto dai registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. E buonanotte, Marilyn ha gli occhi neri, E noi come stronzi rimanemmo a guardare sono in lizza
per la Miglior Commedia; mentre le serie TV finaliste sono la rivelazione Strappare lungo i bordi disegnata e diretta da Zerocalcare, Diavoli e Il Re.
Per quanto riguarda la Miglior Attrice troviamo in gara la sorprendente Lina Siciliano, volto esordiente in Una Femmina, Anna Ferraiolli per I fratelli de Filippo, e Vanessa Scalera per L’Arminuta. I tre interpreti maschili sono tre mostri sacri che già si sono aggiudicati il David di Donatello e il Nastro d’Argento per i loro film: Silvio Orlando protagonista di Ariaferma, Toni Servillo scelto per la sua interpretazione in Qui rido io, e
Pierfrancesco Favino per Nostalgia. A loro si unisce la Giovane Promessa che quest’anno vedrà
contendersi Sofia Fiore de L’Arminuta, Luca Vergoni de La scuola cattolica e Filippo Scotti in È
stata la mano di Dio già lo ricordiamo premiato con il prestigioso Premio Marcello Mastroianni alla Mostra del Cinema di Venezia.
Un altro grande regista ed interprete come Carlo Verdone riceverà invece il prestigioso Globo D’Oro alla carriera, nonostante la sua attività artistica sia più fiorente che mai dato che è atteso prossimamente con la seconda stagione di “Vita da Carlo” su Prime Video.
Globo D’Oro, le nomination per i premi tecnici
Per il Premio alla Miglior Colonna Sonora la giuria ha selezionato Nicola Piovani per le musiche de I fratelli de Filippo, Pasquale Scialò per Ariaferma e Sergio Bruni per Qui rido io. Per la sezione Miglior Fotografia si contenderanno il Globo d’Oro Simone d’Arcangelo per Re Granchio, Luca Bigazzi per Ariaferma, e Renato Berta per Qui rido io; chiude la serie il Premio alla Miglior Sceneggiatura: Sergio Rubini, Angelo Pasquini e Carla Cavalluzzi per I fratelli de Filippo, Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero e Valia Santella per Ariaferma, e Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio.
Il Gran Premio della Stampa Estera, che premia personaggi o istituzioni impegnate a diffondere
la Cultura italiana attraverso l’arte del Cinema, verrà assegnato alla Cineteca di Bologna; mentre il Premio Italiani nel Mondo, un riconoscimento speciale a chi si è distinto in un’opera cinematografica su una realtà non italiana, andrà al film del regista italo-irakeno Haider Rashid, Europa.
Chiudono la ricca serie di riconoscimenti la sezione Documentari, con la terna finalista composta
da Ennio di Giuseppe Tornatore, Corpo a corpo di Maria Iovine e Marta. Il delitto della Sapienza
diretto da Simone Manetti; e infine quella dei Cortometraggi con La vera storia della partita di
nascondino più grande del mondo di Paolo Bonfaini, Irene Cotroneo e Davide Morando, Fiori di
Kristian Xipolias e Venti minuti di Daniele Esposito.