Mattinata di presentazione per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha scoperto il velo su Impegno Civico: il nuovo partito realizzato in coesione con Bruno Tabacci per correre alle prossime elezioni politiche.

Di Maio nella presentazione di Impegno Civico: “Aspettiamoci pressioni dall’Estero”

Luigi Di Maio e Bruno Tabacci hanno presentato Impegno Civico, la formazione congiunta che correrà alle prossime elezioni politiche. La nuova occasione per il ministro degli Esteri di seminare puntine verso gli avversari e di far germogliare le prime idee del programma di governo:

Chi ha fatto cadere il governo è passabile dell’etichetta di estremista. Lasciamo a loro lo ironie e i veti, la nostra risposta si chiama unità, Il fronte riformista deve essere compatto. La loro vittoria vuol dire isolarsi dall’Europa, e mi aspetto forti pressioni straniere. Per togliere ogni sospetto chiederemo la costituzione di una Commissione d’Inchiesta nella nuova legislatura su questi legami oltreconfine

Luigi Di Maio #1

Dalle parole all’iconografia del nuovo simbolo: un grande cerchio di colore verde-azzurro e arancione, diviso tra il simbolo di Centro democratico nella parte superiore, la scritta Di Maio in quella inferiore e il nome del partito con un’ape accanto a fungere da divisore:

Richiamiamo le parole del Papa sulla responsabilità civica: nessuno può sottrarsi a questo impegno a favore del proprio Paese. Richiamiamo momenti nella storia in cui insieme abbiamo fatto grandi passi avanti. Nel simbolo c’è una piccola ape che per noi rappresenta sia l’operosità dell’uomo che la solidarietà all‘ambiente, la lotta al cambio climatico

Luigi Di Maio #2

Grande soddisfazione anche per Bruno Tabacci, il braccio destro che permetterà a Di Maio di non partire ad handicap:

L’ho osservato da vicino in questi 18 mesi e da lì è nata l’idea che si poteva fare qualcosa insieme. Non ho mai pensato che con lui si potesse riproporre lo schema del M5s, sono rimasto colpito dalla sua serietà e dal suo modo di fare politica estera sotto il mandato di Draghi

Bruno Tabacci, leader di Centro Democratico

Oggi in programma l’incontro tra Letta e Calenda, si va verso la fumata nera

Lo stesso Tabacci si sofferma poi su ciò che sta accadendo tra Pd e Azione, tra Letta e Calenda:

Se io dovessi guardare al modo in cui Calenda giudica le persone anche sui propri social network, direi che sembra quasi maleducato e poco rispettoso. L’Italia non ha bisogno di queste leadership, ci vuole una postura che sia rispettosa di tutti. Non tutte le opinioni che esprime mi convincono, è inutile dire ‘quello no’, perché in questo modo si dà vantaggio alle destre

Bruno Tabacci su Calenda

Nel pomeriggio è previsto l’incontro tra Enrico Letta e Carlo Calenda, che molti analisti giudicano possibile spartiacque elettorale. Un eventuale accordo rinforzerebbe la coalizione, altrimenti la creazione di un terzo polo sarebbe salutata con ottimismo dal fronte di Lega e Fdi. Ma per trovare la sinergia il leader di Azione ha chiesto al collega di rispettare una serie di paletti:

Nessun voto di Azione e +Europa può andare a persone che non hanno votato la fiducia a Draghi, che sostengono la necessità di abbandonare quella agenda o che hanno inventato partiti all’ultimo secondo. Mai e poi mai posso chiedere ai miei elettori di votare per Di MaioFratoianni o Bonelli: sarebbe un suicidio per me e anche un danno per la coalizione, perché i voti che perderei finirebbero tutti dall’altra parte”.

Carlo Calenda #1

Allo stesso modo Carfagna e Gelmini, approdate da Forza Italia, non sarebbero nomi spendibili. Ma è anche una questione di contenuti:

Una cosa è avere programmi diversi, altra è non avere alcuna omogeneità. A Letta chiedo una risposta chiara su infrastrutture energetiche, revisione del reddito di cittadinanza, politiche fiscali e di bilancio. Se dovesse dire “no” alle mie proposte, allora sarebbe direttamente responsabile della rottura dell’alleanza

Carlo Calenda #2